Domenica 13 giugno sono finalmente riuscito a fare un giretto tra i miei passi, finalmente la neve ha alletato un po' la sua morsa, le strade sono in buone condizioni e le temperature non sono più proiitive in quota.

Compagno di viaggio è ancora una volta il fido Giovanni, questa volta ha lasciato in garage la Bulldog ed ha optato per la Low Ride.

Partiamo alle 7:00 e con l'intenzione di evitare la maggior parte del traffico procediamo spediti.
Montebelluna, imbocchiamo la statale Feltrina, poi a Quero attraversiamo il Piave e percorriamo la Sinistra Piave fino a Busche (sede dell'omonima azienda produttrice del Latte Busche e di tutti prodotti caseari tipici della pedemontana sulle sponde del Piave). Da qui raggiungiamo d'un fiato Agordo, dove facciamo una brevissima sosta per la colazione, e poi passiamo Alleghe, Caprile, Rocca Pietore, Sottoguda, Malga Ciapela e da qui saliamo per la strada da sogno che porta al Passo Fedaia, ai piedi di sua maestà la Marmolada!
Adoro questa strada!
I tornanti sono ampi decisi, alcuni sospesi su pilastri, e la pendenza si fa interessante... si sale con la parete nord-est in granito della Regina delle Dolomiti che scorre a fianco.
Arrivato al lago due sorprese... la prima è che il lago è quasi completamente prosciugato (è artificiale, stanno lavorando sui sistemi della centrale elettrica che lo utilizza), la seconda è che la neve e davvero ancora tanta per essere metà giugno... come non ho ricordi di aver visto negli ultimi... 10 anni o più!
C'è acora neve perfino sulla vecchia pista che scende dal ghiacciaio, ormai in disuso da ancora più anni... un tempo qui si sciava tutto l'anno!

Facciamo sosta... il paesaggio merita di essere "respirato"...

Poi scendiamo verso Canazei.

Si sta talmente bene... l'aria è frizzante il giusto, il sole è splendente, il manorama mozzafiato e la strada è perfetta... non c'è nemmeno un granellino del ghiaino sparso durante l'inverno... inizio a riprendere mano con gli automatismi di staccata, scalata, giù in piega e su, su, su di marcia, e vai di nuovo di staccata... lo scarico sborbotta il giusto in rilascio, una goduria!

Scesi a valle resto sorpreso di trovare le strade vuote, i locali e gli hotel quasi tutti chiusi... il covid ha colpito forte anche qui

A Canazei prendiamo per il Pordoi, salita tra le più entusiasmanti con qualsiasi mezzo, con qualsiasi numero di ruote... all'orizzonte la Marmolada, a fiando il Sassolungo ed il Sasso Sella... e poi il Sasso Pordoi ed il Piz Boè... un paradiso!

Sul Pordoi facciamo sosta...

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E poi scendiamo ad Arabba...

Il Passo Pordi fa da confine naturale tra Trantino e Veneto, e si vede immediatamente... sul versante trentino la strada è perfetta, riasfaltata di recente (doveva passarci il Giro) e pulita accuratamente... sul versante veneto occorre fare molta attenzione all'asfalto in pessime condizioni (come se per di qui il Giro non sarebbe dovuto passare...), specialmente proprio a metà tornante... e per il brecciolino per nulla spazzato, cosa di cui ho un estremo terrore! Infatti in un paio di occasioni la Bull si è scomposta per bene...

Passiamo Arabba, Pieve di Livinallongo, aggiriamo il Col di Lana e poi saliamo sul Passo Falzarego.
Un altro tratto entusiasmante questo, anche se il disastro causato da Vaia qui ha colpito duro... ed il paesaggio mostra ancora le ferite apertissime...
Saliamo sulle pendici del Sass de Stria fino ad arrivare al passo, ai piedi del Piccolo Lagazuoi, al cospetto delle maestose Tofane da un lato e dall'altro si corgono, la Croda Negra, l'Averau e le 5 Torri che fanno capolino dal bosco.

Ecco... qui si entra in quello che io considero il mio parco giochi preferito... che sia su due ruote con casco e tuta oppure a piedi, con scarponi e zaino... l'area in cui ci stiamo per immergere è uno dei posti più belli della parte di mondo che io conosco. Purtroppo le foto di questo giorno non rendono giustizia... motivo per cui vi invito a venirci di persona!!!

Scendiamo con calma in direzione Cortina d'Ampezzo e prendiamo lo svincolo per il Passo Giau... e qui andiamo a percorrere il tratto più bello... entusiasmante... magico... eccetera eccetera delle Dolomiti!

Passiamo attorno alle 5 Torri, a sinistra abbiamo quella formidabile parete granitica che sono i Lastoi de Formin, all'orizzonte vediamo il Nuvolau e la Ra Gusela.

La strada è un cavatappi di asfalto immerso nel bosco e non è strada per deboli di cuore... tra le emozioni che regala la strada stessa e ciò di cui si riempiono gli occhi mettono a dura prova le coronarie.

Arrivati al passo, parcheggiata la moto, si assiste al più grande spettacolo alpino in assoluto... mi vanto di aver potuto girare abbastanza il lungo e largo l'arco alpino ma mai ho potuto ammirare un panorama così magnificente.
Da un lato la conca ampezzana... con tutte le sue cime più maestose... su tutte il Re delle Dolomiti, sua maestà l'Antelao... a cui, sull'altro versante, fa da controparle la Regina... la Marmolada. Il Giau rappresenta l'altare su cui la coppia reale celebra la sua onnipotenza.
E' sempre un tuffo al cuore...

E poi la giornata è così straordinariamente bella che il passo è letteralmente tappezzato di moto, di ogni tipo, forma, età e provenienza. Il Passa Giau non può altro che essere il re dei passi!

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Scendiamo di qualche tornante e ci fermiamo al Rifugio Federa per rifocillarci...

Finito di pranzare ormai si è fatto tardi... decidiamo di rientrare... anche perchè la stanchezza inizia a farsi sentire, per lo meno io risento pesantemente dell'inattività forzata causata dall'emergenza covid...

Scendiamo a Selva di Cadore, poi Caprile, Alleghe e ritorno per lo stesso percorso dell'andata fino a Cornuda, dove facciamo una tappa al bar del "Valeri 84 Rides District". Si tratta di un'evoluzione del conosciutissimo negozio di abbigliamento "Valeri Sport", che sorge a poca distanza. Qui l'azienda veneta ha aperto un negozio specializzato in abbigliamento ed accessori custom, un'officina di preparazioni per auto e moto custom ed un bikers bar aperto tutti i week-end in cui i bikers di passaggio da e per le Dolomiti possono fermarsi, rifocillarsi, scambiare chiacchiere, opinioni ed esperienze, guardare i gran premi ed ascoltare buona musica, spesso dal vivo la sera.

Il caldo ormai è soffocante già qui in pedemontana...

Il viaggio verso casa è un lungo... atroce... tuffo in un forno crematorio... manca il respiro, inutile è aprire la mentoniera ed aprire la cerniera del giubbotto. Ormai l'estate si è palesa ta con tutta la sua soffocante padana presenza...

Urge una birra chiacciata, per fortuna il frigo a casa è pieno!

Il ritorno in pianura e, sempre traumatizzante