Dopo cena, alle 9:30, usciamo e ritorniamo in piazza.
Di fronte al municipio c’è un palco su cui si esibisce un’orchestra classica con tutti i musicisti vestiti in stile tirolese.
Suonano musiche moderne riarraniate in stile slassico. Da queste parti piace un sacco questa cosa, devo dire la verità… è anche piacevole ascoltarli…
Abbiamo, però, voglia di bere l’ultimo e quindi torniamo al “Bar da Mario” e ci accomodiamo su uno dei tavolini fuori.
Mario ci sorprende con un paio di bicchieri di raboso passito… di una cantina trevigiana… ma pensa te !?!
Raboso passito !!!
Il Raboso è un vino tipicamente “amabile” che solitamente qui in veneto si trova alle sagre o nelle trattorie di non troppe pretese… è un tipico vino veneto “alla mano”, di solito… ma qui, a Lienz, lo trovo per la prima volta in versione passita !!!
Incredibile…
Intanto che si chiacchiera con Mario ci aggreghiamo ad una giovane coppia di ragazzi pugliesi che stavando pasteggiando al tavolo a fianco, scopriamo che sono dei produttori di grani antichi dela provincia di Bari (
www.aziendaviscanti.com) . Scopriamo che abbiamo delle passioni comuni sia per le Alpi che per i buoni vini, quindi passiamo una piacevole serata in tema per nulla guastata da una pioggerellina che si protrae per un’oretta. Noi siamo al riparo sotto l’ombrellone che protegge il plateatico di Mario.
Intorno a mezzanotte noi salutiamo la compagnia e ci dirigiamo in hotel.
La mattina seguente ci svegliamo che il cielo non promette cose buone… scendiamo a fare colazione e mentre usciamo dalla sala colazioni passiamo per l’atrio e notiamo che ha iniziato a piovere.
USciamo un attimo per “aanusare” l’aria e capire cosa ci aspetterà alla partenza.
Fuori c’è un ragazzone con capelli ricci e barba, rosso, che fa “It’s a perfect english summer day” allungando la mano fuori dalla tettoria dell’hotel per farsi bagnare dalla pioggia.
Scopriamo che è a Lienz di passaggio, sta facendo un “rally”… guardo la maglia che indossa e riconosco il logo che ho visto su una moltitudine di auto sportive di lusso che abbiamo incrociato sul Passo Stalle due giorni prima. Si tratta di un rally partito da Londra, che dura un mese e che li vede attraversare tutta Europa in lungo ed in largo.
Guardiamo il radar… sembra dare solo brutte notizie…
Saliamo in camera, facciamo i bagagli con comodo, tanto ormai il fronte temporalesco ha già raggiunto Lienz e non paserà certo velocemente. La Cate è preoccupata, ma fa di tutto per non farlo vedere…
Una volta pagato l’hotel, scendiamo in garage. ùTroviamo un’altra coppia, di Pordenone, intenta a caricare la loro Multistrada ed ad indossare l’antipioggia.Scambiamo qualche parola, è la prima volta per loro in moto in Austria ed è la prima volta soprattutto che affrontano la pioggia, intesa come temporale intenso… sono preoccupati perchè devono affrontare il Passo Croce Carnico, uno di quei passi belli ripidi, con tanti tornanti (Alcuni in galleria dentro la montagna) che piacciono a me ma non a chi in moto ci va per andare da A a B possibilmente in rettilineo…
Mi chiedono se lo conosco… cercano conforto nelle mie parole sperando che gli dica che è un passo da niente… io cerco di indorare la pillola, ma non voglio che lo affrontino con incoscenza, visto il diluvio che sta per arrivare…
Ci hiedono noi che itinerario faremo, quale sarà la nostra meta… rimangono sorpresi, perchè anche loro hanno guardato il radar e capiscono che non sarà una passegiata per noi…
Spiego a loro cosa dovranno fare, come comportarsi, cosa non fare… lei mi fa “Tu parli con questo spirito di avventura… ti ammiro… ma io ho paura !!!”.
Sero che alla fine siano arrivati a casa sani e salvi, e magari anche un po’ divertiti !
Noi partiamo, li salutiamo, saliamo la rampa dell’interrato e “scoschhhh” siamo sotto al diluvio.
Ci rechiamo al vicino distributore, pieno e via!
In fase di progetto del viaggio avevo ipotizzato di fare il giro per il Passo Croce Carnico, scendere a Tolmezzo, passare per Ampezzo, Forni di Sotto, Forni di Sopra… volevo vedere luoghi tra Friuli e Veneto che solitamente non vedo…
Ma viste le previsioni meteo preferisco impostare su Maps la strada più veloce per rientrare a casa (ovviamente senza entrare in autostrada), quindi ripartiamo e puntiamo verso il confine a San Candido.
La trasferta in fondo valle la facciamo sotto una pioggia a tratti battente, a tretti meno intensa.
Ci vuole un’oretta e mezza per varcare il confine, da Sal Candido prendiamo per Passo Monte Corce.
Procedo con cautela, il pneumatico posteriore era al limite già quando siamo partiti, in questi due giorni lo abbiamo sicuramente stressato ulteriormente… quindi sono un po’ preoccupato per la tenuta in due ed a pieno carico.
Ad ogni modo procediamo bene… raggiungiamo Padola e da qui saliamo al Passo Sant’Antonio per poi scendere ad Auronzo.
Sempre sotto alla pioggia battente. Per fortuna l’asfalto è bene o male sempre in buone condizioni, drena bene l’enorme quanittà d’acqua che scende…
Ad Auronzo facio in tempo a volgere lo sguardo, velocemente, verso nord-ovest in direione del Monte Cristallo e delle Tre Cime di Lavaredo. Quello che vedo non mi piace… probabilmente spaventa la Cate… il cielo è nero… era da parecchio che non vedevo nuvole di quel colore. Per fortuna noi ci dirigiamo nella direzione opposta.
Guadagnamo un po’ di tempo… la pioggia si dirada un po’.
Siamo in strada da due ore e mezza, forse più…
A Lozzo di Cadore appare evidente che stiamo andando verso l’inferno. Dritto davanti a noi, in direzione Longarone, la vallata è già colpita dal fronte più intenso. Lampi giganteschi si scaricano sulle montagne e si vede il muro d’acqua in arrivo.
A Calalzo di Cadore trovo una piccola pasticceria aperta, facciamo in tempo a parcheggiare, entrare per un caffè ed il muro d’acqua si abbatte li…