Quest’anno ho davvero girato poco… il raduno a Roccaraso, un paio di girettisul Grappa ed ad Asiago con la Cate… poi la Bull mi ha fatto compagnia solo per i tragitti casa-lavoro. La causa principale è stata l’organizzazione del trasloco di casa, che mi ha occupato completamente il mio esiguo tempo libero.

I miei compagni di viaggio sono stati l'ormai conosciutissimo anche per voi amico Giovanni, ed Ezio... un suo collega che ha ripreso la moto dopo molti anni di astinenza e che già da allora non ha mai avuto grandi esperienze in sella. La moto l'ha sempre utilizzata per andare da A a B e da B ad A... motoraduni, visite a qualche luogo... ma non ha mai fatto un vero e proprio motogiro solo per il piacere di guidare e godere dei luoghi.

Appuntamento sotto casa mia alle 7:00, con Giovanni ed Ezio, che arriva in sella ad una Nine-T Scrambler spettacolare.

Via via via! Abbiamo un itinerario ambizioso e le ore di luce sono poche.

Solita Valsugana… prendiamo per Fiera di Primiero.

Il traffico è intenso nel nostro senso di marcia, ma che rientra ce n’è ancora di più per cui i sorpassi oggi sono particolarmente pericolosi… gente che rientra dalle ferie controvoglia temo non abbiano il massimo dell’attenzione.

Da Fiera di Primiero saliamo a S. Martino di Castrozza. 13 km dove si passa si e no 4-5 secondi non in piega. Goduria… torrnanti, destra-sinistra-destra continui, immersi nel bosco.

Riprendiamo la marcia e saliamo a Passo Rolle.

Ma quante volte l’ho fatto ??? Centinaia come minimo… ma ogni volta è sempre uno spettacolo. Qui di traffico ce n’è meno, per lo meno fin quasi in cima, dove troviamo un senso unico alternato per dei lavori in corso che ci rallenta un po’.

Arriviamo al passo e devo dire che per essere inizio settembre io non ho mai visto una tale quantità di turisti. Il grande parcheggio è strapieno come non vedevo da tanti, tanti anni.

Decidiamo di non fare tappa qui, troppa calca… scendiamo di qualche tornante verso Paneveggio e facciamo sosta alla Malga Rolle.

Entrando nel parcheggio, riservato alle moto, noto chenon c’è nessuno… e chelo staff sta prendendo il sole… possibile che on tutta la gente che c’è nessuno si fermi a fare colazione???

Dopo poco scopriamo il motivo… da quest’anno sono costretti a rispettare alla lettera le normative per gli agriturismi… non possono fare servizio bar, niente dolci, caffé od altro… possono servire da bere solo a chi si ferma per mangiare. Assurdo… gli faccio presente che sono almeno 20 anni che mi fermo regolarmente per colazione… fanno spallucce e tornano a prendere il sole… sicuramente demoralizzati anche loro (probabilmente gli hanno fatto il c*lo quest’anno…), ma più di dirci “siamo un agriturismo, non possiamo servirvi la colazione” non fanno

Nessun problema… continuiamo per la nostra strada!

Scendiamo verso Paneveggio, prendiamo lo svincolo per il Passo Valles e ci immergiamo nel bosco degli abeti rossi armonici, dove veniva Stradivari a scegliere i migliori tronchi da cui realizzare i suoi mitici violini e dove ancora oggi i migliori liutai del mondo si recano per attingere alla loro materia prima.

Raggiunto il passo facciamo finalmente colazione, al Rifugio Valles famoso per i suoi sanbernardi.

Capuccino e strudel per Giovanni, un panino allo speck ed un succo alla mela per me ed Ezio, che condividiamo la sfiga dell’intolleranza al lattosio

Poi via di nuovo!

Scendiamo verso Falcade e prendiamo per Passo San Pellegrino.

Se già di suo questo passo riserva più di qualche difficoltà dovute alla pendenza ed al raggio strettissimo dei suoi tornanti tanto che, in un paio di essi, si attorcigliano a mo’ di cavatappi, questa volta abbiamo trovato l’asfalto disastrato… ma non per l’invecchiamento del manto… ma perchè l’amministrazione locale ha ben pensato che per aumentare il grip sui tornanti non ci sia nulla di meglio che “grattare” l’asfalto… con conseguente distruzione di parte del manto stesso (che evidentemente è saltato via a pezzi) nel pieno tei tornanti e rendendo la scalata al S. Pellegrino cosa da fare con una moto MXGP !!!

Ovviamente appena si passa il confine tra Veneto e Trentino l’asfalto diventa eccezionale…

Scendiamo verso Moena.

Di qui la strada non è altro che una lunga discesa, con qualche curva ad ampio raggio. Nessun tornante, ma è spettacolare ad ogni modo.

Arrivati in Val di Fassa puntiamo a Nord fino a Canazei. Qui facciamo il pieno (a 2 euri al litro… ) ed imbocchiamo la salita per il Pordoi. 28 tornanti, uno più avvincente dell’altro. Per fortuna qui non c’è traffico, saliamo spediti. L’unica preoccupazione è godersi la strada, i tornanti parabolici ed il panorama sul gruppo del Sella che ci sovrasta.

Arrivati in cima accomodiamo le moto sul parcheggio panoramico dell’Hotel Savoia…

Pausa pranzo...

Dopo pranzo scendiamo, tornate dopo tornante, ad Arabba. Passiamo Livinallongo e poi iniziamo la salita al Passo Falarego, per me sempre adrenalinica!

Scendiamo verso Cortina e prendiamo lo svincolo per il Passo Giau.

La salita al Giau dal versante di Cortina è il tratto di strada dolomitico che amo di più… per l’immersione nello splendido bosco, per i panorami unici che ci circondano. Da un lato le magnifiche Tofane, dall’altro le 5 Torri, l’Averau, I Lastoi de Formi, la Croda Nera… ed una strada mozzafiato!

Arriviamo in cima con un senso di appagamento unico, dato da quel paesaggio altrattanto unico… davvero… più giro sulle Alpi, italiane od estere, è più il panorama del Giau lo considero il più bello. Da un lato il Sorapiss ed il Cristallo, dall’altro la Marmolada

Inizia a fare tardi e l’ora di puntare verso valle, purtroppo, è arrivata…

Scendiamo a Selva di Cadore, non prima di aver goduto ancora un’ultima volta di quegli ultimi 29 tornanti. Viene il mal di testa a pensare a quante volte abbiamo volteggiato da una piega all’altra, ma mentre sei li… pinza all’anteriore, pesta il freno posteriore, giù in piega, allenta la pinzata anteriore, tieni la posteriore fino a metà tornante… rilascia accelera raddrizzati e giù… ricomincia… è una droga!

Prendiamo poi per Caprile ed arriviamo giù a valle, poi Alleghe… mamma che caldo…

Gelato, via la maglia termica, apro le prese d’aria di giubbo e pantaloni e via… la strada per casa è lunga. Cencenighe, Agordo, Sedico, Sospirolo… Busche (si, dove c’è la centrale del Latte Busche) e poi giù per tuttala Sinistra Piave.

Era da molto che non vedevo il Piave così carico in questa zona.

A Quero prendiamo la statale Feltrina, poi Montebelluna e facciamo un’ultima sosta a Badoere per l’aperitivo ed i saluti.