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da ziomauri » 11/04/2025, 16:35
Si parte in direzione di Reggio Emilia con il presupposto di sempre : evitare autostrade e se possibile strade molto trafficate , è più lungo il viaggio ma anche molto più divertente .
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:35
La prima tappa, dopo 110 km , è Cavriago . Ma cosa andiamo a fare a Cavriago?
Ben ... c'è l'unico busto di Lenin presente sul territorio italiano .
Non sono bei tempi, non ispirano simpatia Putin e russi , ma l'Unione Sovietica ai tempi di Lenin era altra cosa ...
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:37
1922 busto di Lenin
Fuso nel 1922 dagli operai della fabbrica statale di locomotive a vapore Luganskij nella città ucraina di Lugansk.
Nel giugno 1941, con l'avvio dell'operazione Barbarossa, l'Unione Sovietica venne invasa dalle truppe dell'Asse, tra cui anche le truppe italiane del CSIR
e poi dell'ARMIR. Dopo più di un anno di guerra, nel corso dell'offensiva del 1942 l'esercito italiano occupò Lugansk (rinominata nel 1935 Vorošilovgrad).
Il 22 luglio 1942 il busto venne trafugato dalla Milizia stradale e portato in Italia come bottino di guerra.
Il busto fu portato a Roma, nell'Armeria delle prede belliche, e lo stesso anno fu esposto come bottino di guerra nella terza edizione della Mostra della rivoluzione fascista.
Secondo alcuni articoli di stampa il busto sarebbe stato ritrovato in Toscana da partigiani.
In ogni caso dopo la liberazione di Roma venne individuato tra i beni della Galleria nazionale d’arte moderna e restituito all'ambasciatore sovietico a Roma.
In vista del 1970, centenario della nascita di Lenin, il comune di Cavriago organizzò diverse iniziative.
Tra di esse vi era un gemellaggio con la cittadina moldava di Bendery (oggi Tighina, in Transnistria).
L'ambasciatore dell'unione delle repubbliche socialiste sovietiche donò a Cavriago il busto che fu posizionato in Piazza Lenin.
Il busto venne colpito da vari vandalismi, tra cui il più grave avvenne nel 1977, quando fu minato e abbattuto in un attentato.
Il busto originale venne allora spostato, dapprima presso la sede del PCI e successivamente nell'atrio della biblioteca civica,
dove è ancora oggi, mentre in piazza Lenin venne collocata una copia, fissata a un plinto di cemento profondo 5 metri.
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:38
Eccoci nel rituale saluto a pugno chiuso .
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:40
Pranziamo presso il forno Baldi con prodotti locali come l'erbazzone reggiano e altre delizie da forno , un ottimo Lambrusco colora tutto di rosso intenso !
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:42
1943 i sette Fratelli Cervi
La zona è ricca di storia collegata alla resistenza e all'antifascismo .
Nella vicina Gattatico si ricorda ogni anno il 25 luglio l'eccidio dei sette fratelli Cervi, avvenuto per rappresaglia su ordine del PNF nel 28 dicembre 1943, con la distribuzione della
pastasciutta Antifascista .
La famiglia dei sette fratelli Cervi (Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore) era dichiaratamente antifascista, cattolica e democratica.
Dopo l'avventura della pasta antifascista, per loro iniziò il periodo di lotta nella Resistenza, che durò purtroppo una manciata di mesi: fatti prigionieri,
furono torturati e quindi fucilati. La loro uccisione avvenne per rappresaglia: il 27 dicembre avvenne l'uccisione da parte dei partigiani del segretario comunale
di Bagnolo in Piano Davide Onfiani e il giorno successivo la mitragliatrice della vendetta nera falciò i fratelli nel poligono di tiro di Reggio Emilia insieme al loro compagno
Quarto Camurri.
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:42
L’origine della Pastasciutta Antifascista
Il 25 luglio del 1943, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza
della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.
Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista.
Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.
Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese.
Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera
(forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo Cervi a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.
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da ziomauri » 11/04/2025, 16:43
Anni '50
Ci trasferiamo a Brescello che è famoso per i film di don Camillo e Peppone ispirati ai racconti di Giovannino Guareschi e girati appunto a Brescello .
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