quattro chiacchiere fra a amici
- ziomauri
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
✌Buongiorno Bikers e buona festa della liberazione a tutti.
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- Gioel
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
✌Ciao Forum.
Buongiorno e buon fine settimana a tutti!
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- ziomauri
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
Buon fine settimana , Bikers !!!
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- Gianluigi
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
Buona serata Bikers
di cosa si tratta???
di cosa si tratta???
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Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto.
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
per me rispondere sarebbe troppo facile.
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
✌Ciao Bikers.
Buona domenica a tutti!
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- ziomauri
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
Buona domenica , Bikers !!!
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- Gianluigi
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Re: quattro chiacchiere fra a amici
Zio per precisione è la vecchia sopraelevata, io ci sono salito naturalmente a piedi e di straforo da ragazzo e ti posso garantire che è difficile mantenersi in piedi
Un piccolo cenno perchè la sua storia è veramente lunga
Che cos’è la sopraelevata di Monza
Conosciuta anche come catino di Monza o anello alta velocità, la sopraelevata di Monza è una parte celeberrima della pista dell’autodromo di Monza.
Così famosa che è apparsa anche al cinema: potresti averla vista in Veloce come il vento, pellicola del 2016 con protagonisti Stefano Accorsi e Matilda De Angelis.
A metà degli anni ’60, invece, John Frankenheimer aveva girato qui diverse scene (incluso uno spettacolare ribaltamento di una vettura uscita di pista) di Grand Prix, film capace di vincere ben tre premi Oscar.
Frankenheimer aveva scelto di montare le cineprese direttamente a bordo delle monoposto; inoltre, aveva deciso di riprendere le vetture a velocità effettiva (e non a velocità ridotta per poi accelerare il filmato), in modo da assicurare una sensazione di maggior realismo agli spettatori.
[A proposito: sai che in Brianza sono stati girati tanti altri film? Clicca qui per scoprire quali sono]
La storia della sopraelevata di Monza
A progettare l’anello alta velocità furono gli ingegneri Aldo Di Rienzo e Antonino Berti, che si erano posti l’obiettivo di garantire altissime velocità medie senza che i piloti fossero costretti a ricorrere a cambi di marcia.
Vista sull’anello alta velocità di Monza
Come hanno raccontato Alfredo Grandi e Francesca Milazzo sul sito dell’Associazione Amici dell’Autodromo e del Parco, la costruzione – risalente al 1955 – durò per sei mesi, con giornate lavorative di 16 ore e turni notturni: per rendere l’impasto il più possibile uniforme, infatti, era indispensabile la continuità dei getti di cemento armato.
Gli operai al lavoro comunque poterono beneficiare del supporto della popolazione locale, che si rese utile fornendo cibo e sostegno morale.
Sul tracciato della sopraelevata
Una novità particolare dell’anello era quella dei guard-rail in acciaio, ancorati a pali in legno di noce installati nel cemento armato.
Si trattava di guard-rail con un profilo innovativo che fino ad allora era stato adottato solo negli Stati Uniti: in seguito, verificata la loro efficacia nel circuito di Monza, si decise di impiegarli anche sulle autostrade italiane.
Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto.
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