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da Giovanni » 08/05/2020, 12:07
Allora, proseguiamo con le ns. storie.
Dopo aver parlato di moto, diamo uno sguardo veloce (sull’argomento ci sono fiumi d’inchiostro…) ad una storia sull’abbigliamento del Biker.
Più che di una storia, qui si parla di un mito : il Perfecto “ One Star “ dei Fratelli Schott !
in Italia – e solo da noi - lo SCHOTT PERFECTO è conosciuto comunemente come il Chiodo (!) ma questo riferimento merita un’altra storia per la sua originalità tutta italica (peraltro, paragonare il Perfecto al Chiodo è un po’ come avvicinare la Vespa a quella prodotta in India dalla LML “star”), quindi , se vi va, gli dedicherò una sezione tutta sua.
Torniamo ai fratelli Schott.
Nel 1913, Jack e Irving Schott (quest’ultimo nacque il giorno 21 giugno 1890 e morì a 100anni nel Dicembre 1990) ebrei, figli di un immigrato russo, iniziarono a cucire e produrre impermeabili che venivano poi venduti dai venditori ambulanti "porta a porta", in un seminterrato nel Lower East Side di Manhattan a N.Y. approdo di ogni immigrato.
Nel 1928, Irving Schott – il “modellista” dei due - progettò e realizzò la prima giacca per motociclisti in pelle : la Perfecto, il cui nome fu Ispirato alla forma a siluro(v. foto), dei sigari cubani preferiti di Irving (era anche il sigaro preferito di Sigmund Freud) , era realizzato cucendo insieme i migliori pellami e le giacche foderate di pelle di cavallo.
Irving fu introdotto in quel mondo da un amico motociclista , membro della famiglia Beck, concessionari di Harley Davidson di Long Island, che già pubblicavano un famoso catalogo, disponibile presso i rivenditori di motociclette di tutta la Nazione.
La Schott Bros. intuita l’opportunità, iniziò allora a produrre varie giacche per il catalogo Beck già nel 1920, ma dal 1928 realizzò e commercializzò un capo particolare, il Perfecto, prodotto in esclusiva per la Beck (il Beck 333 a catalogo, attenzione a queste tre cifre perché poi torneranno in mente ad Irving per tutto il resto della sua produzione !), e venduto , col marchio Perfecto Scott Bros. per lo spropositato prezzo di cinque dollari e 50 cent. !!
Fino a quel momento, sul mercato mancava un capospalla sufficientemente robusto da essere sinonimo di motociclismo.
Le giacche di lana usate dai Biker-pionieri, non proteggevano affatto dal vento sferzante delle elevate velocità, e le giacche di pelle dell’epoca non erano studiate per la postura ingobbita e con le braccia allungate di chi si poneva alla guida di una motocicletta, a parte il fatto che chiunque ne indossasse una rischiava che il contenuto delle sue tasche volasse via sfrecciando per le strade.
Introducendo per la prima volta la caratteristica cerniera diagonale (la cerniera lampo era stata appena brevettata nel 1913) e definendo la sua asimmetrica angolazione (v. foto) - le tasche laterali sono inclinate a circa 60° ed il taschino a 50° - Irving ne capì l’utilità per fermare il vento e garantire che la giacca non si sollevasse quando il conducente si sedeva sulla moto.
Il Perfecto risultò quindi caldo all’interno, grazie alla lana, e protettivo all’esterno, grazie alla pelle e agli strati sovrapposti, proteggendo dal freddo e dalla pioggia e chiudendosi perfettamente grazie alla zip.
L’dea e l’origine di un giubbotto che oggi non esiteremmo a definire “ tecnico”, viene generalmente attribuita a Manfred von Richthofen (il mitico Barone Rosso), asso dell’aviazione tedesca del primo grande conflitto mondiale, ma non è escluso che Irving si fosse ispirato anche ai pesanti capi in pelle dei cavalieri Bolscevichi della sua Russia natia, che l’indossavano per sfidare il gelo a cavallo.
Il cinema ed i grandi attori fecero il resto.
L’ingresso ufficiale, Hollywoodiano e scintillante, del Perfecto nella cultura popolare ,secondo molti, coincise con l’apparizione del giubbotto nel film " Il selvaggio " (1953), che presentava Marlon Brando, a capo di una banda di motociclisti che terrorizzavano una piccola cittadina, con addosso un aderente Schott Perfecto (v. foto)
Va detto però che non tutti concordano su questo, per molti – ed io sono tra questi – in realtà il giubbotto indossato da Marlon Brando (v. foto) in quel film non sarebbe un Perfecto ma un “Durable”, marca dell’epoca, concorrente della Schott in quegli anni e poi scomparsa perché assorbita dalla stessa Schott che si è sempre ben guardata dall’ammetterlo !
Le scorribande dei Biker cattivi di quella pellicola tuttavia terrorizzarono i benpensanti dell’epoca, che avevano a mente ancora i famosi incidenti di Hollister del 1947 (ne parleremo meglio in un’altra storia, anche perché da Hollister nascerà anche il mito dei Biker 1% . . . ), al punto che alla fine degli anni Cinquanta, le scuole di tutti gli Stati Uniti proibirono agli studenti di indossare quella giacca, cosa che ovviamente non ha fatto altro che rafforzare il suo status quale simbolo di ribellione.
Pochi tuttavia sanno che ben prima di Hollywood, nel 1931 ,un’altra grande star del cinema, la tedesca Marlene Dietrich, ne aveva già decretato la consacrazione nel film " Disonorata ", nella scena in cui appare nelle sensuali vesti di un’aviatrice indossando un Perfecto.
In seguito fu un susseguirsi di conferme della sua popolarità, da James Dean, che si dice non venisse quasi mai visto in giro senza la sua Perfecto addosso, al Grande Elvis (v. foto), fino al movimento afroamericano delle cosiddette “Pantere Nere” (organizzazione rivoluzionaria d’ispirazione marxista-leninista-maoista), che lo utilizzò come propria divisa.
L’altra famosa pellicola Grease, e, nella musica, i Ramones e tutto il movimento Punk , finirono poi per sdoganare il Perfecto addirittura come capo di abbigliamento non piu ad appannaggio dei soli motociclisti
Da ultimo, in questa breve storia, va detto che dei tantissimi modelli prodotti dalla Schott (118, 518, 617, 626, 125, 618HH , 141, 641 et cet…), due sono quelli del vero mito per i Biker :
- il 613 One Star – che deve il nome alla stellina posta su ciascuna spallina, mutuata da Irving dall’abbigliamento militare, dove riporre i guanti una volta scesi dalla moto
– il 618, la cui produzione incomincia nel 1953 nel “ boom “ del Perfecto One Star.
Come vi avevo accennato prima è più che probabile che le tre cifre 6.1.3 che contraddistinguono il primo Perfecto, Irving le abbia prese dal modello “Beck 333” cui doveva la sua fortuna, sostituendo solo alle prime due i numeri del civico del proprio laboratorio.
Entrambi i modelli sono identici, fatti all’inizio di cavallo e poi di pelle di bovino adulto, processata e rifinita per proteggerla dalle intemperie (Steerhide).
Differiscono tra loro solo per tre particolari : il 618 non ha le due stelline sulle spalline a differenza del 613 ; il 613 non ha le due borchiette ai due angoli del colletto superiore (gli snaps), e solo il 618 presenta una borchia posteriore, appena dietro il colletto, cui – per soli 30 dollari - poteva aggiungersi un colletto in pelliccia che ritroveremo poi invece di serie nei Perfecto realizzati per la Polizia americana.
Alla prossima storia, miei cari.
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Allegati
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- Un One Star fine anni 40
- PERFECTO One star anni 40-50.jpg (261.79 KiB) Visto 2580 volte
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