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da Giovanni » 13/05/2020, 21:56
Miei cari,
dopo aver dato uno sguardo ai Rocker ,finiamo il giro dei fenomeni giovanili d'epoca legati al motociclismo raccontando la storia dei c.d. " MODS "
C'è molta incertezza sul termine mod, forse abbreviativo di modernism (termine coniato inizialmente per definire i fan del "modern jazz"), con riferimento alla subcultura giovanile che si sviluppò a Londra, nel Regno Unito, nei tardi anni cinquanta e raggiunse il picco di popolarità nel decennio successivo, per poi scomparire alla fine degli anni '70.
Come nel caso dei Rocker, anche i Mod nascevano dalle classi proletarie inglesi, come prima forma di ribellismo alla corona UK ed alla mentalità benpensante e conservatrice del secondo dopoguerra.
Non a caso i Mods presero in prestito modelli e simboli quasi mai britannici (la lambretta italiana, il Parka americano e la musica Soul e Ska d'oltre oceano) se si eccettua il simbolo della Royal Air Force (l'aeronautica militare britannica), spesso presente sui loro ciclomotori e sui giacconi che indossavano.
Gli elementi più significativi di questo movimento giovanile mod sono:
il look curato ed innovativo, la musica afroamericana (in particolare il soul, lo ska), la musica beat, il Rhythm and Blues, gli scooter italiani (Vespa, ma molto più la Lambretta), spesso adornati con miriadi di luci e specchietti supplementari per richiamare l'attenzione ed illuminare la strada nelle loro scorribande notturne.
Il fenomeno crebbe in pochi anni ed a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, i mass media ne decretarono anche un riconoscimento culturale, iniziando ad usare il termine "mod" in un senso più ampio, per descrivere tutto ciò che si credeva essere popolare, alla moda, o moderno secondo i gusti giovanili del momento (oggi diremmo, piu compiutamente, un " trend")
Ma torniamo ad interessarci delle ragioni storiche del movimento Mod
Questo nasce tra il 1958 e il 1962 nelle zone di Stepney e Shepherd's Bush a Londra, sulla spinta della ribellione giovanile che si manifestava nella società dell'epoca: proprio questo clima causò la rottura tra gli adolescenti ed i loro genitori per le vicendevoli incomprensioni socio-culturali dovute al fervore innovativo tipico di quegli anni.
Fin dalla prim'ora, il movimento, infatti, ha una spiccata predisposizione verso tutto ciò che è nuovo ed insolito (uno dei motti dei Mod era " moving and learning" (muoviti e impara), oltre alla cura maniacale del proprio look, la musica ed i loro indimenticabili scooter, agghindati come i tre-ruote di mille colori sgargianti, ricolmi di frutta, che da piccolo vedevo al mercato con mia madre ....
Sulla base dell'attrazione per lo stile italiano, prese piede l'utilizzo di scooter italiani (Vespe e Lambrette) come mezzo di trasporto;
Al movimento Mod la ns. fabbrica, che sfornava scooter vicino al fiume Lambro, deve molto del lancio altre confine dell'indimenticabile Lambretta, le cui quotazioni sono ancor oggi molto alte tra i Biker britannici.
Un po' meno la vespa, che però deve senz'altro ai Mod il suo eclettico utilizzo in città e nelle piccole escursioni in periferia, per la sua storica flessibile adattabilità ad essere guidata con i pantaloncini corti così come in giacca e cravatta ...
Per proteggere gli abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino ricorrevano poi al parka fish-tail , la loro divisa ufficiale, una grossa mantella impermeabile verde marcio che indossavano sopra gli abiti, spesso adornati con simboli come il target della R.A.F., mutuata dai i soldati americani nella guerra di Corea che l'indossavano nelle loro perlustrazioni e che poteva trovarsi per poche sterline nei mercatini dell'usato di quartiere (alcuni Parka usati di quegli anni, con tanto di patch e pin dell'epoca ancora attaccati, raggiungono quotazioni davvero interessanti per gli amatori e collezionisti).
I primi mod non usano riunirsi in gruppi, né seguono uno stile preciso ed uniformato, bensì ciascun individuo riflette un proprio stile puramente e profondamente personale, pur mantenendo un look comune caratterizzato dal taglio dei capelli new french line e dalla ricerca esasperata degli abiti sartoriali italiani, tipicamente composti da giacche strette a tre-quattro bottoni, e pantaloni stretti e affusolati (storicamente del modello Sta-Prest) che non terminavano mai a più di due cm. dalla scarpa.
Tra i negozi di abbigliamento cui i Mod si rifornivano, i punti di riferimento erano John Stephens in Beak Street , Cecil Gee e Lou Austin in Shaftesbury Avenue, Vince in Newburgh Street, His Clothes in Carnaby Street, ma anche Sam Arkus nel West End, Lou Rose nell'East End, e Bilgorri a Bishopsgate.
Anche la musica sarà sempre un dato caratterizzante del movimento Mod.
Con il passare dagli anni '60, l'ascolto della musica acquisisce una caratteristica imprescindibile di tutto il movimento, spostandosi dal mod-jazz sempre di più verso la musica afroamericana come il Soul ed il Rhythm and Blues (l'R&B),od a suoni giamaicani come lo Ska, portato in Inghilterra dai crescenti flussi migratori di quegl'anni, che presto verrà riconosciuto prenderà il nome di Bluebeat, ed infine alla musica beat ed al fenomeno British Invasion, della quale hanno fatto parte primi tra tutti The Beatles, gli Who, gli Small Faces, i Kinks, Spencer Davis Group, gli Action, The Yardbirds, gli Artwoods e i Creation.
Come accennavo nella storia dei Rocker, memorabili sono le dispute - spesso sfociate in scontri violenti - tra questi ed i Mod.
Storicamente si ricordano le cronache di due fatti assai cruenti.
Il primo e più importante conflitto fra Mod e Rocker avvenne nel 1964 a Clacton, nel periodo pasquale.
Altri scontri avvennero durante particolari giorni festivi in alcune località balneari dell'Inghilterra meridionale tra cui Brighton (tra il 18 e 19 maggio 1964), dove si registrò il secondo epico scontro, quando migliaia di Mod si trovarono a fronteggiare altrettanti Rocker.
A Brighton, alcuni Mod aggredirono i Rocker durante un loro concerto, le risse durarono due giorni consecutivi e si spostarono fino ad Hastings (da qui il nome di "seconda battaglia di Hastings" dato all'evento dai giornali)
Come mai tanta rivalità ?
Il conflitto risiedeva i realtà nell'inconciliabile scontro culturale di una generazione di giovani alla ricerca di nuovi modelli della propria identità
i Rocker come abbiamo visto vestivano in pelle ed utilizzavano spille ed oggetti metallici, mentre al contrario i Mod erano soliti vestirsi elegantemente ed alla moda;
i Rocker portavano capelli impomatati e basette lunghe o baffi, mentre i Mod avevano un look più curato, da bravo ragazzo;
i Rocker utilizzavano motociclette, mentre i Mod erano accaniti guidatori di scooter;
i Rocker ascoltavano principalmente Rock & Roll cantato dagli artisti bianchi degli anni '50 e '60, come Elvis Presley, Gene Vincent e Eddie Cochran, mentre i Mod ascoltavano il jazz e rock britannico di gruppi come The Who, The Kinks, The Yardbirds e The Beatles pur avendo successivamente iniziato a focalizzarsi anche su altri generi come il soul e lo ska, principalmente opera di musicisti di colore.
Il risultato fu che i Rocker, dall'aspetto più mascolino, ritenevano i Mod dei tossicodipendenti effeminati e snob, mentre questi ultimi ritenevano i Rocker dei bulli ignoranti e cafoni, considerandoli dei ribelli senza uno scopo, ossia persone che si ritenevano diverse ma che in realtà dovevano la loro ribellione ad una sorta di "moda del momento".
Laddove le zone occupate da esponenti delle due subculture si sovrapponevano o erano di dubbia attribuzione (ad esempio le spiagge), era possibile quindi assistere a scontri frequenti fra le due fazioni, durante i quali venivano utilizzati coltelli a serramanico, mazze o ami da pesca cuciti nei risvolti delle giacche.
Comunque la pensiate, quelli scontri erano sinonimo di vitalità e di giovanile ed entusiastico fermento, cui oggi - in tanta opaca omologazione - non siamo piu abituati ....
Alla prossima storia...
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Allegati
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- Il Parka
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- Mods con addosso il loro Parka
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- I Mods
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Loud pipes save lives ... 