ziomauri ha scritto: ↑

13/08/2020, 16:56

Le valli importanti per solito hanno valli laterali minori , esempio la Val D'Aosta e la Val Pusteria . Anche la Valpolicella ha valli laterali : la valle di Fumane , quella di Marano , la valle di Negrar poi ad altezza di Verona partono altre valli la Valpantena, la valle della Pissarotta, la valle di Giazza e altre fino ai confini con Vicenza . Tutte rigorosamente in direzione Sud-Nord e percorse da una strada di fondovalle . L'escursione di oggi è stata quella di trovare strade secondarie che consentano un attraversamento Est-Owest cioe' valle, salita sul fianco e poi discesa nell'altra valle e così via . Rispetto ai percorsi di fondo valle si aprono paesaggi completamente diversi e divertenti per lo scarsissimo traffico e i numerosi tornanti . Totale 110 km per raggiungere Verona e ritorno contro i 40 km delle strade dirette .

✌✌

pino mazzotta ha scritto: ↑

18/08/2020, 7:20

Stiamo facendo un passo indietro

Hai perfettamente ragione Pino , cala la guardia e il nemico è pronto a colpire !

Scrivo oggi perchè ieri proprio non ho avuto tempo...

Sono tornato dalle mini-moto-ferieeeee !!!

A breve il report...

Adriano .... Non vedo l'ora di leggere il tuo report

ziomauri ha scritto: ↑

21/08/2020, 16:58

Adriano .... Non vedo l'ora di leggere il tuo report

Anch'io

Ben ... questo l'ho fatto ieri . Il sabato e la domenica lascio la strada libera per tutti quelli che vanno al lavoro e in settimana non possono scorrazzare per le strade . Da tempo mi proponevo di risalire la val d'Ilasi fino a Giazza dove due torrenti, il Revolto e il Fraselle si unisco per dare vita al progno di Illasi . A Giazza pochi abitanti (133) danno vita a una piccolo comunita' che mantiene viva la lingua Cimbra . Giazza è l'unica località degli antichi Tredici Comuni dove ancora si parla il cimbro, detto localmente tauć (termine che ricalca il tedesco deutsch). Si tratta di una parlata germanica affine al bavarese, portata nel medioevo grazie all'arrivo di coloni provenienti dalla Baviera e dal Tirolo.
Oggi il cimbro è notevolmente regredito e, secondo i dati più recenti, in paese solo 19 lo parlano e 24 lo capiscono (quasi tutti anziani). A questi si aggiunge una certa quantità di emigranti, stimata in circa 40 unità. Ciononostante, questa lingua è oggetto di numerose iniziative culturali promosse dall'associazione Curatorium Cimbricum Veronense che gestisce anche il museo dei Cimbri di Giazza.

Il nome originario di Giazza è “Ljetzan”. I primi cimbri (“Tzimbar”, ovvero “boscaioli”) arrivarono a colonizzare le zone dell’Altopiano di Asiago, e da qui la Lessinia , intorno al X secolo per svolgere le attività che già praticavano nella propria terra di origine, ovvero la Baviera e il Tirolo, come il taglio del legname, l’allevamento e la produzione di carbone. Il taglio sconsiderato provocò il dissesto del territorio che fu consolidato solo a fine 1800 quando fu piantata la "foresta di Giazza" . A nord del paese si sale per una strada a tornanti nel bosco per 7 km , fino a trovare una sbarra che indica chiaramente che da lì in poi si prosegue solo a piedi . Gli ultimi 4 km di salita erano bordati da auto parcheggiate ovunque . La cosa mi ha indisposto al punto che non ho fatto altre foto . Solo questi lama e alpaca che pascolavano . Tornerò fuori stagione per documentare la bellezza di questa aspra e stretta valle . Da Peschiera del Garda 170 km tra andata e ritorno .