Re: fisica spicciola...molto spicciola!
Inviato: 21/04/2024, 12:33
8)
Ovviamente ricreare questa condizione in un macchinario non è semplice, perché è necessario:
- confinare in un volume ridotto una notevole quantità di nuclei di Idrogeno e Trizio.
- togliere ai nuclei gli elettroni (ovvero ionizzarli)
- realizzare quindi un flusso di nuclei di idrogeno ed irraggiarlo con un flusso di microonde per fare “vibrare” i nuclei stessi, il che genera il loro riscaldamento sino a raggiungere la temperatura di circa 10 milioni di gradi, necessari per ottenere il plasma da utilizzare nel reattore.
- surriscaldare ulteriormente il plasma sino a circa 100 milioni di gradi, sempre grazie alle vibrazioni, per ottenere le condizioni necessarie alla fusione (bisogna ottenere una temperatura più elevata di quella nel nucleo del sole perché non si possono avere gli stessi valori di pressione, quindi bisogna compensare con la temperatura).
- contenere il plasma così ottenuto con opportuni campi magnetici.
- riuscire a mantenere il tempo di confinamento del plasma in modo continuo e costante, per arrivare ad una fusione autosostenuta ed anche successivamente, per mantenerla attiva, il che sottintende dei magneti speciali, poiché quelli ordinari si scaldano e devono essere fatti riposare, quindi in pratica lavorano ad intervalli: possono creare il campo magnetico necessario alla fusione ma non possono conservarlo; per questo si stanno proponendo e studiando i magneti superconduttori, unitamente ad altri sistemi come l’immissione nel plasma di sostanze stabilizzanti, perché se appena il flusso magnetico diminuisce e il plasma tocca le pareti del contenitore la fusione si interrompe.
- trovare le tecniche necessarie affinché l’energia impiegata per attivare il processo sia inferiore all’energia prodotta, al fine di rendere economicamente valido il tutto.
Questi sono i principali problemi, poi ce ne sono altri collaterali ma si presume che siano problemi prima o poi risolvibili.
Ovviamente ricreare questa condizione in un macchinario non è semplice, perché è necessario:
- confinare in un volume ridotto una notevole quantità di nuclei di Idrogeno e Trizio.
- togliere ai nuclei gli elettroni (ovvero ionizzarli)
- realizzare quindi un flusso di nuclei di idrogeno ed irraggiarlo con un flusso di microonde per fare “vibrare” i nuclei stessi, il che genera il loro riscaldamento sino a raggiungere la temperatura di circa 10 milioni di gradi, necessari per ottenere il plasma da utilizzare nel reattore.
- surriscaldare ulteriormente il plasma sino a circa 100 milioni di gradi, sempre grazie alle vibrazioni, per ottenere le condizioni necessarie alla fusione (bisogna ottenere una temperatura più elevata di quella nel nucleo del sole perché non si possono avere gli stessi valori di pressione, quindi bisogna compensare con la temperatura).
- contenere il plasma così ottenuto con opportuni campi magnetici.
- riuscire a mantenere il tempo di confinamento del plasma in modo continuo e costante, per arrivare ad una fusione autosostenuta ed anche successivamente, per mantenerla attiva, il che sottintende dei magneti speciali, poiché quelli ordinari si scaldano e devono essere fatti riposare, quindi in pratica lavorano ad intervalli: possono creare il campo magnetico necessario alla fusione ma non possono conservarlo; per questo si stanno proponendo e studiando i magneti superconduttori, unitamente ad altri sistemi come l’immissione nel plasma di sostanze stabilizzanti, perché se appena il flusso magnetico diminuisce e il plasma tocca le pareti del contenitore la fusione si interrompe.
- trovare le tecniche necessarie affinché l’energia impiegata per attivare il processo sia inferiore all’energia prodotta, al fine di rendere economicamente valido il tutto.
Questi sono i principali problemi, poi ce ne sono altri collaterali ma si presume che siano problemi prima o poi risolvibili.