Siamo adatti al perdono?

provo ad analizzare il mio punto di vista..
tutti abbiamo subito torti gravi e meno gravi...
neanche io ne sono esente...
perdonare?
direi di si...
perdonare vuol dire anche sminuire anziché ingrandire...
considerando un'ottica ed un punto di vista molto semplice...
non perdonare vorrebbe dire
covare odio, risentimento, rancore...
qualsiasi cosa si covi serve a macerare prima se stessi...
continuo a dire che mi ritengo fortunato
a non serbare rancore e risentimento in generale...
probabilmente sono un tipo che si infiamma
quando percepisco di essere preso in giro
o quando mi sento ingannato...
ma ritengo inutile e dannoso continuare a covarlo
ed il mio corpo e la mia mente espelle automaticamente quello che lo danneggia...
(processo naturale non forzato intendiamoci)
quindi alla fine prevale l'ottimismo e la voglia di
vivere pienamente e continuare ad annusare la vita
partendo sempre senza prevenzione...
non è inciampando lungo la mia strada
che perdo la voglia di percorrerla fino in fondo.

e tu.. sei adatto al perdono?

Direi che sono della stessa idea, ma a volte dipende anche se ne vale la pena, soprattutto se dall'altra parte c'è ottusità e ignoranza

Dipende dal torto e dipende se chi me l'ha fatto se ne ravvede...

Non vivo per provare rancore o per cercare vendetta, ma non dimentico. Su questo sono un elefante... e non escludo di far pagare la stessa moneta a chi mi fece il torto se ce ne fosse l'occasione. Occasione che io non cerco volutamente, ma se capita non me la faccio scappare.

in assoluto capisco le vostre risposte...
d'accordo... ma dipende..
e va bene cosi....

Lino più o meno sono della tua stessa idea,
non riesco proprio a portare rancore,
di solito mi arrabbio molto se penso mi sia fatto un torto, ci metto non poco tempo a "sbollirla" ma poi anche se penso di ripagare il torto con la stessa moneta, non ci riesco, non riesco a portare rancore con chi se lo meriterebbe.
Certo questo non vale se il torto mi è stato fatto da uno sconosciuto,in questo caso esce il killer che tutti più o meno abbiamo dentro.
Ma se l'incomprensione o il torto viene da una persona amica, cerco di arrivare ad un confronto che porti ad una soluzione, con un amico vale sempre la pena
confrontarci e capire, covare rancore non mi fa stare bene , ed a perdere un amico peggiorerebbe la cosa.

credo che intimamente la risposta giusta
sia quella che ci fa star bene...
ed io sto bene se non nutro rancore..
.parafrasando qualcosa che ho letto
siamo capaci di dare parte di quello che ci nutriamo...

ziomauri ha scritto: ↑

09/02/2022, 17:58

Ho trovato molto interessante questo quesito , ho meditato fino ad ora ma non riesco a rispondere .

Forse sono stato fortunato e non ho mai subito un grande torto o forse , come dice Lino ,
"la mia mente espelle automaticamente quello che la danneggia" .

Se vado indietro nel tempo non ho il ricordo di aver portato rancore o di aver dovuto perdonare qualcuno,
forse perchè lo avevo perdonato gia' da subito .

Non penso di essere insensibile , di avere una corazza inscalfibile o di essere
indifferente a cio' che mi succede intorno , forse sono affetto
da "buonismo acuto" e tendo sempre a valutare le ragioni dell'altro .

Mi viene in mente che nella chiusura della mia vita lavorativa di fronte
a tutti i colleghi di lavoro , parafrasando il biglietto che Cesare Pavese lascio' per il suo suicidio , ho detto queste parole :
"Se inavvertitamente in questi anni ho fatto del male a qualcuno di voi ,
chiedo scusa e se pensate di avermi fatto del male sappiate che vi ho perdonato" .