E' tornata a casa !
Inviato: 25/03/2023, 10:25
Era da tanto che pensavo di mettermi in garage una seconda moto... mi, però, avrei pensato che sarebbe stata LEI... proprio LEI !
LEI che che fu di un giovanotto diciottenne nato a metà degli anni '30 e cresciuto nella campagna veneziana, divenuto orfano della mamma a 5 anni e costretto dalla matrigna a lavorare nei capi a 6 anni... con un padre che sapeva bene come eludere i suoi doveri tra una bettola e l'altra... e dei fratellastri che lo trattavano come un assurdo cenerentolo...
A 18 anni, avendo raccimolato una piccola somma di denaro all'instaputa della matrigna tiranna, si comprò LEI... LEI che gli donò la libertà.
Con LEI scorrazzava nelle strade della campagna veneziana e ci ha fatto anche qualche garetta nel circuito abusivo creato tra le fabbriche di Porto Marghera... dove fece capolino, si dice, anche Agostini...
Con LEI, o grazie a LEI, conobbe anche l'altra "lei" della sua vita...
Fu il mezzo con cui lui, e l'altra sua "lei", vissero il loro viaggio di nozze... che da "scarti della seconda guerra mondiale", come si definiscono ancora oggi loro, non si poteva fare perchè i soldi non c'erano... ed allora con LEI fecero questo viaggio, di un solo giorno, in giro per le campagne venete.
Nel '66, con la grande alluvione, la loro casa andò sott'acqua ed allora LEI fu il loro mezzo di salvezza, ancora una volta... permise loro, el aloro figlioletta di tre anni, di conquistare la salvezza presso la casa della suocera, a chilomerti di distanza.
LEI viaggiò avanti ed indietro per tre volte, portando la famiglia e le cose più care in salvo viaggiando sulle strade che diventarono fiumi... LEI si fermò solo quando l'acuqa raggiunse il carburatore... non prima di aver portato tutti e tutto fuori dal pericolo.
Dopo l'affogamento non fu abbandonata... ne venne fuori un po' malconcia... il motore avva aspirato acqua, l'impianto elettrico di danneggiò, uno stelo si crepò... ma lui la rimise in sesto, per quello e come poteva fare con i pochi soldi che aveva in tasca. Le fece sistemare il motore da un meccanico, fece sostituire anche la forca, ma non c'erano più ricambi per lei... per cui fu adattata una forca di una sua sorella, ma perse il suo cupolino... non si poteva più montare con il nuovo manubrio... LEI era una "moto da corsa" prima, perse la sua nobiltà...
venne riveniciata, l'azzurro fece posto al rosso...
Rimase in strada ancora per un po' di anni, portava la famiglia a spasso e portava lui a lavoro... ma presto arrivò la prima 4 ruote in famiglia... LEI finì in garage, in un angoletto. Veniva tirata fuori in primavera per qualce giretto in zona ma presto i costi che una famiglia in crescita, arrivò a metà anni '70 anche un pargoletto, la relegarono in scantinato...
Il pargolo screbbe e da adolecente volle togliere il telo che copriva "la moto di papà". Da piccolo gli era impedito di farlo...
Tolto quel telo scoprì LEI, vecchia... un po' malconcia.. ma quanto era bella LEI...
Convince il papà a tirarla fuori, a pulire il carburatore e la candela... ed a metterla in moto! Quel ragazzino non si dimenticò mai quella prima volta... quanto fumo! E che profumo!!! E che suono... i suoi scoppi gli entravano dritti nello stomaco ed una scaricadi endorfine gli faceva bollire il sangue gli rendeva i pensieri leggeri...
Non aveva più la targa, era stata radiata per non pagare più il bollo per una cosa che non si usava... ma la barena era vicina a casa, 2-3 vetri e si entrava nelle stradine dei campi che portavano sull'argine dell'Osellino e da li alla sua foce, da dove si vedeva Venezia...
Quante scorribande fece con LEI quel ragazzino... non aveva ancora il motorino e sapeva già andare in moto! Non con una di quelle moto "moderne" che si vedevano per strada... ma aveva imparato con LEI quella sensazione meravigliosa di giocare con l'acceleratore, la frizione, il cambio... a bilancere, a destra... a derapare con il freno posteriore... fu lei a stampigliargli nel cuore le due ruote!
Non era come le moto degli amici più grandi, che in un quarto d'ora di volo terr-terra arrivavano a Jesolo... ma nessuna di quelle moto aveva la voce di LEI.
Poi... passat iancora un po 'di anni in scantinato... LEI non andava più in moto... era conciata male... nom si sapeva come fareper farla tornare ai vecch ifasti, ma non si voleva demolirla... quello che fu il giovanotto di 18 anni che con lei conquistò a libertà, decise di donarla a chi avebe saputo come trattarla... un collezionista, un amico, che ne riconobbe l'enorme valore affettivo che aveva per quella famiglia, ancora prima del valore economico, in verità molto scarso...
Il collezionista la rimise a nuovo... non sapendo però com'era in origine, si basò su quello che poteva capire smontandola e mettendola a nudo e su quello che si poteva reperire di informazioni dell'epoca... riparò quello che si poteva riparare (quasi tutto... trovò perfino pistone e fasce originali dell'epoca...), ricromò quell oche si poteva ricromare ma... per il colore da utilizzare non sapeva come fare... sapeva che in origine era azzurra, ma quale azzurro? E che poi fu fatta rossa... sverniciando il telaio scopri che il rosso era stato dato sopra all'azzurro e da li riuscì a trovare il colore originale, a riprodurlo... ma un omaggio a quel rosso lo volle comunque dare, ispirandosi anche ad alcuni modelli "da corsa" dell'epoca...
LEI rivisse ancora, tra una mostra di appassionati e l'altra, finì nella collezione di quel buon uomo che la seppe resuscitare. In un museo, privato, ma contornata da centinaia di altre che, come LEI, vissero una vita e poi finirono li... a ricordare tutte quelle vite...
Un giorno quel ragazzino che da adolescente con lei scopri l'ardore della passione per quei pistoni che frullano tra le gambe e che si rifece, anche se un po' tardi, motociclista incontrò quel collezionista... che lo riconobbe subito e gli chiese "Tu la rivorresti LEI"?
Ed eccola qui!!!
LEI, magnifica...
LEI e Mi-VAL 125 , la moto di mio papà !!!
LEI che che fu di un giovanotto diciottenne nato a metà degli anni '30 e cresciuto nella campagna veneziana, divenuto orfano della mamma a 5 anni e costretto dalla matrigna a lavorare nei capi a 6 anni... con un padre che sapeva bene come eludere i suoi doveri tra una bettola e l'altra... e dei fratellastri che lo trattavano come un assurdo cenerentolo...
A 18 anni, avendo raccimolato una piccola somma di denaro all'instaputa della matrigna tiranna, si comprò LEI... LEI che gli donò la libertà.
Con LEI scorrazzava nelle strade della campagna veneziana e ci ha fatto anche qualche garetta nel circuito abusivo creato tra le fabbriche di Porto Marghera... dove fece capolino, si dice, anche Agostini...
Con LEI, o grazie a LEI, conobbe anche l'altra "lei" della sua vita...
Fu il mezzo con cui lui, e l'altra sua "lei", vissero il loro viaggio di nozze... che da "scarti della seconda guerra mondiale", come si definiscono ancora oggi loro, non si poteva fare perchè i soldi non c'erano... ed allora con LEI fecero questo viaggio, di un solo giorno, in giro per le campagne venete.
Nel '66, con la grande alluvione, la loro casa andò sott'acqua ed allora LEI fu il loro mezzo di salvezza, ancora una volta... permise loro, el aloro figlioletta di tre anni, di conquistare la salvezza presso la casa della suocera, a chilomerti di distanza.
LEI viaggiò avanti ed indietro per tre volte, portando la famiglia e le cose più care in salvo viaggiando sulle strade che diventarono fiumi... LEI si fermò solo quando l'acuqa raggiunse il carburatore... non prima di aver portato tutti e tutto fuori dal pericolo.
Dopo l'affogamento non fu abbandonata... ne venne fuori un po' malconcia... il motore avva aspirato acqua, l'impianto elettrico di danneggiò, uno stelo si crepò... ma lui la rimise in sesto, per quello e come poteva fare con i pochi soldi che aveva in tasca. Le fece sistemare il motore da un meccanico, fece sostituire anche la forca, ma non c'erano più ricambi per lei... per cui fu adattata una forca di una sua sorella, ma perse il suo cupolino... non si poteva più montare con il nuovo manubrio... LEI era una "moto da corsa" prima, perse la sua nobiltà...
venne riveniciata, l'azzurro fece posto al rosso...
Rimase in strada ancora per un po' di anni, portava la famiglia a spasso e portava lui a lavoro... ma presto arrivò la prima 4 ruote in famiglia... LEI finì in garage, in un angoletto. Veniva tirata fuori in primavera per qualce giretto in zona ma presto i costi che una famiglia in crescita, arrivò a metà anni '70 anche un pargoletto, la relegarono in scantinato...
Il pargolo screbbe e da adolecente volle togliere il telo che copriva "la moto di papà". Da piccolo gli era impedito di farlo...
Tolto quel telo scoprì LEI, vecchia... un po' malconcia.. ma quanto era bella LEI...
Convince il papà a tirarla fuori, a pulire il carburatore e la candela... ed a metterla in moto! Quel ragazzino non si dimenticò mai quella prima volta... quanto fumo! E che profumo!!! E che suono... i suoi scoppi gli entravano dritti nello stomaco ed una scaricadi endorfine gli faceva bollire il sangue gli rendeva i pensieri leggeri...
Non aveva più la targa, era stata radiata per non pagare più il bollo per una cosa che non si usava... ma la barena era vicina a casa, 2-3 vetri e si entrava nelle stradine dei campi che portavano sull'argine dell'Osellino e da li alla sua foce, da dove si vedeva Venezia...
Quante scorribande fece con LEI quel ragazzino... non aveva ancora il motorino e sapeva già andare in moto! Non con una di quelle moto "moderne" che si vedevano per strada... ma aveva imparato con LEI quella sensazione meravigliosa di giocare con l'acceleratore, la frizione, il cambio... a bilancere, a destra... a derapare con il freno posteriore... fu lei a stampigliargli nel cuore le due ruote!
Non era come le moto degli amici più grandi, che in un quarto d'ora di volo terr-terra arrivavano a Jesolo... ma nessuna di quelle moto aveva la voce di LEI.
Poi... passat iancora un po 'di anni in scantinato... LEI non andava più in moto... era conciata male... nom si sapeva come fareper farla tornare ai vecch ifasti, ma non si voleva demolirla... quello che fu il giovanotto di 18 anni che con lei conquistò a libertà, decise di donarla a chi avebe saputo come trattarla... un collezionista, un amico, che ne riconobbe l'enorme valore affettivo che aveva per quella famiglia, ancora prima del valore economico, in verità molto scarso...
Il collezionista la rimise a nuovo... non sapendo però com'era in origine, si basò su quello che poteva capire smontandola e mettendola a nudo e su quello che si poteva reperire di informazioni dell'epoca... riparò quello che si poteva riparare (quasi tutto... trovò perfino pistone e fasce originali dell'epoca...), ricromò quell oche si poteva ricromare ma... per il colore da utilizzare non sapeva come fare... sapeva che in origine era azzurra, ma quale azzurro? E che poi fu fatta rossa... sverniciando il telaio scopri che il rosso era stato dato sopra all'azzurro e da li riuscì a trovare il colore originale, a riprodurlo... ma un omaggio a quel rosso lo volle comunque dare, ispirandosi anche ad alcuni modelli "da corsa" dell'epoca...
LEI rivisse ancora, tra una mostra di appassionati e l'altra, finì nella collezione di quel buon uomo che la seppe resuscitare. In un museo, privato, ma contornata da centinaia di altre che, come LEI, vissero una vita e poi finirono li... a ricordare tutte quelle vite...
Un giorno quel ragazzino che da adolescente con lei scopri l'ardore della passione per quei pistoni che frullano tra le gambe e che si rifece, anche se un po' tardi, motociclista incontrò quel collezionista... che lo riconobbe subito e gli chiese "Tu la rivorresti LEI"?
Ed eccola qui!!!
LEI, magnifica...
LEI e Mi-VAL 125 , la moto di mio papà !!!