MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

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Gioel
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MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da Gioel » 12/04/2018, 23:34

Le competizioni
Nel 1948 Alfonso Morini torna nel mondo delle competizioni come costruttore, approntando un apposito modello in grado di erogare 8 CV a 7000 giri, per una massa di soli 68 Kg. Con questa moto quell'anno Raffaele Alberti si aggiudica subito il campionato italiano motoleggere appena istituito, vincendo quattro gare su cinque, mentre Masetti vince il campionato di seconda categoria, Magi Spazzali e Lambertini ottengono rispettivamente il terzo e il quinto piazzamento nel campionato di prima categoria.

La 125 Competizione del 1948
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Per il 1949 è previsto l'inizio del campionato mondiale di velocità, Morini si mette subito al lavoro e, vista la superiorità dimostrata dalla Mondial 125 bialbero a 4 tempi, progetta una 125 con albero a camme in testa comandato a catena, ispirato alle sue precedenti creazioni M.M.
Il nuovo motore, in grado di erogare 12 CV a 10.000 giri, equipaggia la nuova leggerissima moto capace di raggiungere i 140 Km/h. La ciclistica, simile a quella della precedente due tempi, ha la sospensione posteriore a forcellone oscillante anziché a ruota guidata, mentre la doppia sella ha lasciato il posto ad una unica sella lunga.
Nel 1949 con questa moto Masetti e Magi difesero e confermarono a punteggio pieno il campionato italiano, che già apparteneva alla Morini.
In campo internazionale invece le Mondial dominarono sia nel '49 che nel '50, correndo però con carenatura integrale, e riuscendo a piazzarsi sempre davanti ai piloti Morini.
Nel 1951 la squadra della Moto Morini, composta da Zinzani, Zanzi e Mendogni, fu tra le protagoniste del campionato del mondo, Luigi Zinzani giunse secondo ad Assen e terzo a Monza.
Nel 1952, dopo essere riusciti a ricavare 16 CV dal motore, con una punta di velocità che toccava i 160 Km/h, la Morini dimostrò il suo valore vincendo due prove del campionato mondiale e perdendone una per un soffio dopo averla dominata. Così Emilio Mendogni dovette purtroppo rinunciare al titolo di campione del Mondo.

La 125 Monoalbero Competizione del 1949
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Per quanto riguarda la normale produzione, in quegli anni la Morini mantenne la T125 a due tempi, affiancata però nel 1953 con un nuovo modello a 4 tempi dal semplice nome: “175”, capostipite di una lunga serie di motociclette che sancirono la definitiva affermazione sul mercato della casa bolognese, riscuotendo grande successo per la loro grande affidabilità.
Nel 1955 si rese necessario il trasferimento in nuova sede più ampia per poter ampliare le capacità produttive in vista del successo del nuovo 175.
Con questa nuova moto in versione sportiva, che portava il nome di Settebello la Morini fu una delle marche che guadagnò maggior fama dalle due più famose e massacranti gare di gran fondo, straordinariamente in auge a metà degli anni '50: La Milano-Taranto e il Giro Motociclistico d'Italia.

175 Settebello del 1956 per gare di gran fondo
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Nell'inverno del 1954 per contrastare le Mondial e le MV bialbero venne appositamente progettata una nuova moto in grado di confrontarsi in questo tipo di gare. Visto anche il nuovo regolamento italiano per le macchine sport divenuto più permissivo, nasce la bellissima Morini Rebello, che presentata alla stampa nel 1955, debuttò in gara poche settimane dopo al Giro d'Italia. Da notare che la moto era stata provata solo pochi giorni prima dell'esordio. Nonostante ciò il debutto non poté essere migliore, visto che due Rebello conquistarono le prime due posizioni in classifica. Vinse Emilio Mendogni davanti al compagno di marca Fernando Speziali detto "Stricnina".
La Rebello fu probabilmente la motocicletta da corsa più moderna della sua generazione: innanzi tutto conciliava perfettamente il lato estetico con quello tecnico, cosa non facile neppure negli anni settanta e, inoltre riuniva in ogni parte ciclistica e meccanica, quanto di più moderno l'evoluzione del motociclismo agonistico avesse creato.
Grazie a questi suoi requisiti, la Morini Rebello si aggiudicò la Milano-Taranto del 1955 e il Giro d'Italia del '55 e del '56. Il suo miglior pilota fu Walter Tassinari, il quale la portò al successo anche in gare di seconda e prima categoria.
Lievemente maggiorata nella cilindrata, e dotata di distribuzione bialbero anziché monoalbero "sdoppiato", la Rebello creò in pista le premesse per il debutto della gloriosa e leggendaria 250.

Guido Campana prende il via in piena notte alla “Milano-Taranto”. Campana si assicurerà il secondo posto dietro al compagno di marca Francesco Franceschini e davanti agli altri due alfieri della Morini: Giampiero Zubani ed Emilio Medogni.
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Nei primi anni sessanta un altro piccolo gioiello vide la luce; la Settebello aste corte, con la quale la Morini spadroneggiò nelle competizioni di categoria "Sport", riservate ai modelli derivati dalla serie, e con la quale fece le sue prime esperienze agonistiche Giacomo Agostini.
Al suo esordio sulla cronoscalata Trento-Bondone del '61, Agostini terminò secondo dietro al campione in carica Attilio Damiani, mentre nel 1962 si aggiudicò il campionato nazionale nella categoria cadetti in sella alla Settebello preparata dalla Morini, ripetendosi nel 1963 con il titolo italiano juniores sia su pista che su strada.

Alfonso Morini con Giacomo Agostini alla premiazione di una delle numerose vittorie.
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175 Settebello "aste corte" del 1962
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Nel 1966 venne allestita la versione "Corsaro Regolarità" con cilindrate aumentate a 160 e 165 c.c.
Con questo modello la Morini divenne protagonista anche nelle competizioni di regolarità, dove con il pilota collaudatore Giovanni Collina conquistò i campionati italiani nel '67 e nel 68, mentre con Franco Dall'Ara vinse la Sei Giorni Internazionale di Svezia del 1966.
Questa moto raggiunse il massimo dell'evoluzione nel 1971 con l'arrivo alla Morini del giovane Ing. Franco Lambertini, da non confondere con l'omonimo Dante Lambertini, valente tecnico, da anni tra i responsabili del reparto corse, assieme a Walter Scagliarini e al mago dei motori Nerio Biavati.
Lambertini fece su questo motore le sue prime esperienze, con un inedito gruppo termico, che presto porteranno alla nascita di un nuovo pezzo della storia Morini.

Corsaro 125 Regolarità
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Il periodo più esaltante nelle competizioni della Moto Morini.
Come accennato prima, nel '56 la Morini prese parte ad alcune competizioni della classe 250 con un Rebello maggiorato. Incoraggiata dagli ottimi risultati, nel 1958 la Morini decise di realizzare una 250 da GP, destinata a scrivere nuove pagine di gloria, e a guadagnarsi il titolo di "Regina delle monocilindriche". Questo capolavoro di meccanica vede ancora la firma di Alfonso Morini, che assieme ai collaboratori Dante Lambertini e Nerio Biavati si occupava personalmente del reparto corse.
L'esordio al GP delle Nazioni del '58 sul velocissimo circuito monzese fu un altro successo, Emilio Mendogni e Giampiero Zubani diedero la polvere a Carlo Ubbiali che pilotava la MV Augusta campione del mondo in carica, conducendo la gara dal primo all'ultimo giro. Il nuovo motore della Morini era ancora una volta un monocilindrico 4 tempi, ma a differenza del Rebello aveva la distribuzione bialbero in testa comandata da una cascata d'ingranaggi racchiusi da un carter sul lato destro. La potenza nella prima versione era di 32 CV a 10.500 giri.
Nel 1959 la Morini 250 vinse due prove nazionali a Modena e Imola, poi entrò in crisi e non fornì altri risultati per lungo tempo.

Purtroppo nel 1959 l'era del monocilindrico nella classe 250, era finita. L'evoluzione della tecnica voleva ora motori almeno bicilindrici, come MV, Ducati ed MZ, oppure addirittura a quattro cilindri come quelli della moderna Benelli e della nuova arrivata Honda. Dal 1959 al 1961 la Morini 250 stette a guardare le altre case darsi battaglia, senza poter competere con loro, fece qualche uscita nei mondiali guidata da Tarquinio Provini ma, pur destando meraviglia per le sue prestazioni, non ottenne grossi risultati.

Nel 1962 Provini vinse il campionato italiano delle 250, superando nell'ultima gara a Sanremo il compagno di squadra Tassinari; questo risultato mise notevolmente in crisi i tecnici della Honda, che mai, nel mondiale, avrebbero potuto tollerare sconfitte da parte di una monocilindrica.
I loro timori si dimostrarono fondati nel 1963, quando Provini, al termine del Gran Premio di Spagna, prima prova di campionato mondiale, salì sul gradino più alto del podio, dopo aver battuto il campione Jim Redman e la sua Honda 4 cilindri. La stessa cosa si verificò al GP di Germania, ad Hockenheim vinto da Provini.
La squadra Morini, non avendo però grandi risorse economiche, dovette rinunciare a partecipare al Tourist Trophy, mentre per contrattempi di viaggio saltò anche il GP della Germania Orientale. Nel Gran Premio del Giappone, Provini e le Morini, in testa al punteggio mondiale, furono battuti da una formidabile coalizione di squadre nipponiche, vedendo così sfumare il Titolo mondiale per due soli punti.

Persa l'occasione del 1963, la Morini 250 dovette accontentarsi di continuare per lungo tempo a monopolizzare il campionato italiano di velocità. Vinse quello del 1963, con Provini, quello del '64 con Agostini e poi, dopo una pausa durata due anni, tornò a vincerlo nel 1967 con Bergamonti.
Quando Alfonso Morini, dopo nove anni di vittorie nazionali ed internazionali della sua 250 monocilindrica, decise di smetterla con le corse, molte case concorrenti che vantavano bolidi ultrapotenti e grossi capitali investiti nelle corse, tirarono un sospiro di sollievo.

Morini 250 GP la monocilindrica più veloce del mondo!!
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Coppia d'assi: Mendogni in sella alla 250, Imola 1959 - Tarquinio Provini e la 250 bialbero
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18 coppia Tarquinio Provini e la 250 bialbero t.jpg (50.88 KiB) Visto 1417 volte
BRACCIO IN FUORI.... SEMPRE!!!!!!

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Re: MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da ziomauri » 13/04/2018, 7:12

Magnifica storia !!!! tongue tongue tongue

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Re: MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da Popeye » 15/04/2018, 8:27

Super eroi di una volta !!!!!
Choppers por vida :twisted:

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Re: MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da geronimo » 15/04/2018, 19:45

Mi pare 5-6 anni fa ne ho vista una (250 bialbero) in vendita al mercatino di Treviso, era stata un pò "pasticciata" ma ancora quasi tutta originale.
Chiedevano 150.000 €, la domenica pomeriggio aveva abbassato a 140.000 e poco prima della chiusura: venduta a 135.000!!!
Il nuovo proprietario? Beh, nome a parte, un avvocato quì di Treviso :roll:
Nulla ha potere su di me tranne i miei stessi pensieri

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Gianluigi
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Re: MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da Gianluigi » 17/04/2018, 13:45

Molto interessante grazie Gioel per la condivisione di tanta storia motociclistica beer
Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto.

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Re: MOTO MORINI DALLE ORIGINI ALLA RINASCITA (2a parte)

Messaggio da geronimo » 17/04/2018, 19:28

E pensate che quel mono-bialbero ormai superato, faceva ancora il pelo alle jap di pari cilindrata :mrgreen:
Nulla ha potere su di me tranne i miei stessi pensieri

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