HARLEY DAVIDSON - FUGA DAI DAZI
Inviato: 26/06/2018, 6:57
Harley-Davidson, produrrà fuori dagli Stati Uniti le moto destinate all’Europa
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione europea cominciano ad avere conseguenze tangibili, almeno nel mondo dei motori.
Harley-Davidson ha quantificato che l'aumento dei dazi europei, introdotti lo scorso 22 giugno in risposta alle tariffe doganali volute da Trump sull'acciaio e sull'alluminio «made in Europe», costeranno all'azienda dai 90 ai 100 milioni di dollari. Un prezzo salato, che si traduce in una media di 2.200 dollari in più (circa 1.900 euro) a moto. Lo scorso anno la società ha venduto circa 40mila moto in Europa, per un giro d'affari che è secondo solo a quello raggiunto negli Stati Uniti.
Per evitare una perdita del mercato con l'aumento dal 6 al 31% dei dazi, l'azienda ha deciso di «trasferire» la produzione di motociclette destinate ai Paesi europei dagli Usa, ai suoi impianti internazionali in Australia, Brasile, India e Thailandia.
Il Gruppo ha spiegato: "Aumentare la produzione internazionale per alleviare l'effetto dei dazi Ue non è la soluzione preferita dalla società, ma rappresenta l'unica opzione sostenibile per rendere le moto accessibili ai consumatori in Europa, mantenendo in questo modo la posizione sul mercato. Per rendere il trasferimento effettivo ci vorranno dai 9 ai 18 mesi»."
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione europea cominciano ad avere conseguenze tangibili, almeno nel mondo dei motori.
Harley-Davidson ha quantificato che l'aumento dei dazi europei, introdotti lo scorso 22 giugno in risposta alle tariffe doganali volute da Trump sull'acciaio e sull'alluminio «made in Europe», costeranno all'azienda dai 90 ai 100 milioni di dollari. Un prezzo salato, che si traduce in una media di 2.200 dollari in più (circa 1.900 euro) a moto. Lo scorso anno la società ha venduto circa 40mila moto in Europa, per un giro d'affari che è secondo solo a quello raggiunto negli Stati Uniti.
Per evitare una perdita del mercato con l'aumento dal 6 al 31% dei dazi, l'azienda ha deciso di «trasferire» la produzione di motociclette destinate ai Paesi europei dagli Usa, ai suoi impianti internazionali in Australia, Brasile, India e Thailandia.
Il Gruppo ha spiegato: "Aumentare la produzione internazionale per alleviare l'effetto dei dazi Ue non è la soluzione preferita dalla società, ma rappresenta l'unica opzione sostenibile per rendere le moto accessibili ai consumatori in Europa, mantenendo in questo modo la posizione sul mercato. Per rendere il trasferimento effettivo ci vorranno dai 9 ai 18 mesi»."