Motom Obscure Italian marque
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Motom Obscure Italian marque
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così viene descritto da Phil Aynsley su www.mcnews.com.au
MOTOM nome palindromo che si può leggere da sinistra a destra e anche da destra verso sinistra.
Casa fondata da Giuseppe Frua, propretario di un'azienda tessile che all'epoca cercava sbocchi in nuovi settori di mercato la Motom diede vita a uno dei più
importanti quattro tempi del Secondo Dopoguerra. Progettato dal braccio destro di Vincenzo Lancia, l'ingeniere Battista Falchetto che, pensando ad una bicicletta
con il motore, sviluppa e progetta un piccolo motore quattro tempi che con qualche revisione nel corso degli anni successivi diventerà il motore
infaticabile ed economico.
Venne realizzato da quella che poi divemtò la celebre Pininfarina, il Motom 48 è un mito oggi dimenticato, che veniva subito dopo prodotti ormai
cult degli anni '50 come la Vespa e la Gilera.
Nel lontano 1947 inizia la produzione e la commercializzazione del primo modello: il Motomic.
Fino al 1970 si succedono vari modelli con piccole variazioni sul tema che rimane sostanzialmente lo stesso . Passa da telaio rigido a ammortizzato posteriormente ,
poi forcella a parallelogramma , poi idraulica e così via . Piccole migliorie che ne han fatto un mito di robustezza e affidabilita'.
così viene descritto da Phil Aynsley su www.mcnews.com.au
MOTOM nome palindromo che si può leggere da sinistra a destra e anche da destra verso sinistra.
Casa fondata da Giuseppe Frua, propretario di un'azienda tessile che all'epoca cercava sbocchi in nuovi settori di mercato la Motom diede vita a uno dei più
importanti quattro tempi del Secondo Dopoguerra. Progettato dal braccio destro di Vincenzo Lancia, l'ingeniere Battista Falchetto che, pensando ad una bicicletta
con il motore, sviluppa e progetta un piccolo motore quattro tempi che con qualche revisione nel corso degli anni successivi diventerà il motore
infaticabile ed economico.
Venne realizzato da quella che poi divemtò la celebre Pininfarina, il Motom 48 è un mito oggi dimenticato, che veniva subito dopo prodotti ormai
cult degli anni '50 come la Vespa e la Gilera.
Nel lontano 1947 inizia la produzione e la commercializzazione del primo modello: il Motomic.
Fino al 1970 si succedono vari modelli con piccole variazioni sul tema che rimane sostanzialmente lo stesso . Passa da telaio rigido a ammortizzato posteriormente ,
poi forcella a parallelogramma , poi idraulica e così via . Piccole migliorie che ne han fatto un mito di robustezza e affidabilita'.
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Re: Motom Obscure Italian marque
La caratteristica, che balzava all’occhio in quanto differente da tutti i prodotti similari era il telaio monoscocca,
composto di due gusci di lamiera stampata saldati assieme. Nessun tubo, solo i parafanghi, il serbatoio, la sella e il manubrio
come parti separate. La sospensione anteriore era semplificata; prevedeva una forcella innestata ad una piccolo parallelogramma
smorzato da molle elicoidali di fronte al manubrio. Posteriormente nessuna sospensione. La trasmissione del moto era a catena ed
era fornito di pedali in grado di muoverlo anche a motore spento e che servivano per la messa in moto del motore. In tutto pesava circa 35 kg.
composto di due gusci di lamiera stampata saldati assieme. Nessun tubo, solo i parafanghi, il serbatoio, la sella e il manubrio
come parti separate. La sospensione anteriore era semplificata; prevedeva una forcella innestata ad una piccolo parallelogramma
smorzato da molle elicoidali di fronte al manubrio. Posteriormente nessuna sospensione. La trasmissione del moto era a catena ed
era fornito di pedali in grado di muoverlo anche a motore spento e che servivano per la messa in moto del motore. In tutto pesava circa 35 kg.
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Re: Motom Obscure Italian marque
Il motore, già a valvole in testa in un’epoca in cui ancora predominavano le valvole laterali, aveva una potenza di 1,4 cavalli, sufficienti
a proiettare il ciclomotore a quasi settanta chilometri all’ora. Il peso in totale non superava i trentacinque chili e la produzione,
che oltrepassò le seicentomila unità, s’estese dal ’47 al ’70. Eccezionali i consumi: In alcune pubblicità il mezzo vantava un consumo di un litro per 100Km,
ma i settanta chilometri con un litro erano facilmentea portata di mano, esattamente come i tanti “micromotori” che a quel tempo
s’applicavano alle biciclette ma che non regalavano certo le medesime prestazioni.
a proiettare il ciclomotore a quasi settanta chilometri all’ora. Il peso in totale non superava i trentacinque chili e la produzione,
che oltrepassò le seicentomila unità, s’estese dal ’47 al ’70. Eccezionali i consumi: In alcune pubblicità il mezzo vantava un consumo di un litro per 100Km,
ma i settanta chilometri con un litro erano facilmentea portata di mano, esattamente come i tanti “micromotori” che a quel tempo
s’applicavano alle biciclette ma che non regalavano certo le medesime prestazioni.
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Re: Motom Obscure Italian marque
Il Motom fu così chiamato dall’unione delle parole “moto” ed “atomo”, perché a quel tempo l’energia atomica rappresentava l’ultima
frontiera e dava un’impressione di grande modernità. In quegl'anni erano molto attive le competizioni su circuiti stradali come la Milano Taranto e altre minori . Vennero preparate diverse versioni sport,gara e competizione .
frontiera e dava un’impressione di grande modernità. In quegl'anni erano molto attive le competizioni su circuiti stradali come la Milano Taranto e altre minori . Vennero preparate diverse versioni sport,gara e competizione .
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Re: Motom Obscure Italian marque
Chissa' perchè il contakilometri Veglia - Borletti a nome Malaguti è finito sul Motom restaurato
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Re: Motom Obscure Italian marque
Verso la fine degli anni ’60, nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi aziendale, la Motom inizia a produrre dei ciclomotori 2 tempi
con la collaborazione della Peugeot. Cito alcuni modelli:Daina, Dainella, Nova, Nova scrambler, ma questa è storia recente ....
con la collaborazione della Peugeot. Cito alcuni modelli:Daina, Dainella, Nova, Nova scrambler, ma questa è storia recente ....
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Re: Motom Obscure Italian marque
Pero' è nel settore moto che i progetti Motom raggiungono vette stilistiche modernissime . Delfino e Motom 98 sono dei primi anni 50 e sembrano usciti dalla penna di Philippe Starck .





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Re: Motom Obscure Italian marque
Delfino
Motom Delfino. cilindrata: 163 cc. (alesaggio e corsa 62 x 54motore: monocilindrico quattro tempi cambio: in blocco a quattro rapporti.
Come il nome e la linea dei parafanghi suggeriscono, il Delfino coniuga un’estetica armoniosa e naturale con soluzione tecniche che lo
rendono affidabile e sicuro. Fu progettato dall’ingegner Battista Falchetto seguendo la filosofia dell'azienda che cercò sempre soluzioni
d'avanguardia sia nello stile che nella qualità delle innovazioni. Entrò in produzione nel 1951. A metà strada tra uno scooter ed una moto,
è caratterizzato da raffreddamento ad aria forzata, sospensioni che non affondano, telaio molto rigido. Soluzioni che lo renderanno molto apprezzato.
Fu prodotto in oltre 6500 esemplari.
Motom Delfino. cilindrata: 163 cc. (alesaggio e corsa 62 x 54motore: monocilindrico quattro tempi cambio: in blocco a quattro rapporti.
Come il nome e la linea dei parafanghi suggeriscono, il Delfino coniuga un’estetica armoniosa e naturale con soluzione tecniche che lo
rendono affidabile e sicuro. Fu progettato dall’ingegner Battista Falchetto seguendo la filosofia dell'azienda che cercò sempre soluzioni
d'avanguardia sia nello stile che nella qualità delle innovazioni. Entrò in produzione nel 1951. A metà strada tra uno scooter ed una moto,
è caratterizzato da raffreddamento ad aria forzata, sospensioni che non affondano, telaio molto rigido. Soluzioni che lo renderanno molto apprezzato.
Fu prodotto in oltre 6500 esemplari.
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Re: Motom Obscure Italian marque
Motom 98
Il design futuristico della Motom 98 T era fantastico per la metà degli anni cinquanta, e ancora oggi appare più come una concept bike che una
moto di produzione. Libero dalle tradizionali idee dei costruttori moto dell'epoca, Motom sembrava di avere posto le basi per nuove regole
quando presentò il suo nuovo modello alla Fiera di Milano del 1955.
Il Motom 98 T aveva un motore monocilindrico orizzontale racchiuso in un convogliatore d'aria, il telaio in acciaio pressato e dei pannelli
a bulbo laterali con la funzione di nascondere il serbatoio e fornire grip alle ginocchia del conducente.
Il design futuristico della Motom 98 T era fantastico per la metà degli anni cinquanta, e ancora oggi appare più come una concept bike che una
moto di produzione. Libero dalle tradizionali idee dei costruttori moto dell'epoca, Motom sembrava di avere posto le basi per nuove regole
quando presentò il suo nuovo modello alla Fiera di Milano del 1955.
Il Motom 98 T aveva un motore monocilindrico orizzontale racchiuso in un convogliatore d'aria, il telaio in acciaio pressato e dei pannelli
a bulbo laterali con la funzione di nascondere il serbatoio e fornire grip alle ginocchia del conducente.
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Re: Motom Obscure Italian marque
E' del 1967 il Motom 100 junior
Motore monocilindrico a 4 tempi, raffreddato ad aria. Alesaggio mm. 52, corsa mm.47, cilindrata cc. 99,8. Potenza HP 6,3, rapporto compressione 1:8.
Cilindro in lega leggera con camicia in ghisa speciale riportata. Testa in lega leggera con sedi valvole riportate. Distribuzione a valvole in testa,
con bilancieri e aste. Lubrificazione a distribuzione forzata e serbatoio dell'olio nel carter motore. Accensione con magnete volano
con ruttore ad anticipo automatico sull'albero motore. Carburatore Dell'Orto ME 18 BS.
Peso a vuoto: kg. 96 circa.
Prestazioni velocità massima km./ora 90; consumo litri 2,1 di benzina per 100 km.
Motore monocilindrico a 4 tempi, raffreddato ad aria. Alesaggio mm. 52, corsa mm.47, cilindrata cc. 99,8. Potenza HP 6,3, rapporto compressione 1:8.
Cilindro in lega leggera con camicia in ghisa speciale riportata. Testa in lega leggera con sedi valvole riportate. Distribuzione a valvole in testa,
con bilancieri e aste. Lubrificazione a distribuzione forzata e serbatoio dell'olio nel carter motore. Accensione con magnete volano
con ruttore ad anticipo automatico sull'albero motore. Carburatore Dell'Orto ME 18 BS.
Peso a vuoto: kg. 96 circa.
Prestazioni velocità massima km./ora 90; consumo litri 2,1 di benzina per 100 km.
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