
AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
È fantastico leggere le vostre storie... e ancor di più ascoltarvi, quando c’è l’occasione... un abbraccio a tutti 

Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
Cazzarola....io le mie storielle le ho finite, tranne quella in cui mi sono rotto la mano sx in un incidente, ma non credo sia interessante.....aspetto le vostre, ma siete tirchi e non arrivano!!!!
- ziomauri
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
Bene , Vecchione , adesso ne racconto una io .
Con un mio amico di sempre , ferrarese come me , avevamo la consuetudine di fare l'ultima uscita di ogni anno il 31 dicembre . Circa 30 anni fa , entrambi con una piccola Fantic 125 trial , decidiamo di esplorare le isole della laguna veneta partendo da Chioggia . La mattina presto del 31 dicembre carico la moto sul mio camperino e da Verona vado a Ferrara , carico anche la sua moto e andiamo a Chioggia . Scaricate le moto ci presentiamo all'imbarco del traghetto Chioggia - Pellestrina . Azz... una passerella larga 40 cm e lunga 3 metri unisce il traghetto al molo . Chiedo al "capitano" se imbarca anche le moto e mi dice "Imbarco tutto quello che riesce a venire a bordo " . Con un sapiente gioco di equilibri e anche un poco di brivido imbarchiamo le moto e dopo circa 20 minuti le sbarchiamo sull'isola di Pellestrina . L'isola è lunga e stretta . Da Ca' Roman a Santa Maria del Mare sono solo 12 km ma sono bellissimi . La strada si snoda costeggiando i "murazzi" che proteggono l'isola dalle mareggiate e i panorami lagunari affascinanti . Indimenticabile la vista sull'ottagono di ca' Roman , isola fortificata usata piu' volte come postazione difensiva fino alla seconda guerra mondiale . Da Santa Maria del Mare un altro traghetto , piu' grande con un imbarco "normale" visto che trasporta anche l'autobus che collega le due isole, raggiungiamo l'isola del Lido di Venezia . Sbarcati a Alberoni la prima cosa che facciamo è andare in spiaggia e con le moto cercare di percorrere tutta l'isola restando sempre sulla sabbia . Tanto c'è nessuno solo sabbia, rifiuti portati dal mare, gabbiani, sole , vento e piccole onde che ricamano la sabbia . I parchi naturali e le zone di rispetto sono ancora da costituire e ci sentiamo liberi di scorrazzare con le nostre piccole e silenziose moto da trial . Raggiungiamo una zona di alte dune (ora oasi naturale) tappezzate di erbe secche . L'erba è alta circa un metro e tracce di un sentiero salgono e scendono tra le varie dune . Niente di piu' invitante per due trialisti . Cominciamo il saliscendi alla terza duna salta fuori dalle alte erbe secche un un uomo nudo . "Mona , coioni!" ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!!
Con un mio amico di sempre , ferrarese come me , avevamo la consuetudine di fare l'ultima uscita di ogni anno il 31 dicembre . Circa 30 anni fa , entrambi con una piccola Fantic 125 trial , decidiamo di esplorare le isole della laguna veneta partendo da Chioggia . La mattina presto del 31 dicembre carico la moto sul mio camperino e da Verona vado a Ferrara , carico anche la sua moto e andiamo a Chioggia . Scaricate le moto ci presentiamo all'imbarco del traghetto Chioggia - Pellestrina . Azz... una passerella larga 40 cm e lunga 3 metri unisce il traghetto al molo . Chiedo al "capitano" se imbarca anche le moto e mi dice "Imbarco tutto quello che riesce a venire a bordo " . Con un sapiente gioco di equilibri e anche un poco di brivido imbarchiamo le moto e dopo circa 20 minuti le sbarchiamo sull'isola di Pellestrina . L'isola è lunga e stretta . Da Ca' Roman a Santa Maria del Mare sono solo 12 km ma sono bellissimi . La strada si snoda costeggiando i "murazzi" che proteggono l'isola dalle mareggiate e i panorami lagunari affascinanti . Indimenticabile la vista sull'ottagono di ca' Roman , isola fortificata usata piu' volte come postazione difensiva fino alla seconda guerra mondiale . Da Santa Maria del Mare un altro traghetto , piu' grande con un imbarco "normale" visto che trasporta anche l'autobus che collega le due isole, raggiungiamo l'isola del Lido di Venezia . Sbarcati a Alberoni la prima cosa che facciamo è andare in spiaggia e con le moto cercare di percorrere tutta l'isola restando sempre sulla sabbia . Tanto c'è nessuno solo sabbia, rifiuti portati dal mare, gabbiani, sole , vento e piccole onde che ricamano la sabbia . I parchi naturali e le zone di rispetto sono ancora da costituire e ci sentiamo liberi di scorrazzare con le nostre piccole e silenziose moto da trial . Raggiungiamo una zona di alte dune (ora oasi naturale) tappezzate di erbe secche . L'erba è alta circa un metro e tracce di un sentiero salgono e scendono tra le varie dune . Niente di piu' invitante per due trialisti . Cominciamo il saliscendi alla terza duna salta fuori dalle alte erbe secche un un uomo nudo . "Mona , coioni!" ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!!
Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
[quote=ziomauri
"Mona , coioni!" [/size]ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!! [/color][/b][/i]
[/quote]
Certo che è stata una bella sfortuna!...proprio un nudista maschio doveva alzarsi in piedi......
"Mona , coioni!" [/size]ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!! [/color][/b][/i]
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Certo che è stata una bella sfortuna!...proprio un nudista maschio doveva alzarsi in piedi......
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
Certo che è stata una bella sfortuna!...proprio un nudista maschio doveva alzarsi in piedi......
[/quote]






- Gioel
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
Evvvaii, grande Ziomauriziomauri ha scritto: ↑15/11/2020, 9:20Bene , Vecchione , adesso ne racconto una io .
Con un mio amico di sempre , ferrarese come me , avevamo la consuetudine di fare l'ultima uscita di ogni anno il 31 dicembre . Circa 30 anni fa , entrambi con una piccola Fantic 125 trial , decidiamo di esplorare le isole della laguna veneta partendo da Chioggia . La mattina presto del 31 dicembre carico la moto sul mio camperino e da Verona vado a Ferrara , carico anche la sua moto e andiamo a Chioggia . Scaricate le moto ci presentiamo all'imbarco del traghetto Chioggia - Pellestrina . Azz... una passerella larga 40 cm e lunga 3 metri unisce il traghetto al molo . Chiedo al "capitano" se imbarca anche le moto e mi dice "Imbarco tutto quello che riesce a venire a bordo " . Con un sapiente gioco di equilibri e anche un poco di brivido imbarchiamo le moto e dopo circa 20 minuti le sbarchiamo sull'isola di Pellestrina . L'isola è lunga e stretta . Da Ca' Roman a Santa Maria del Mare sono solo 12 km ma sono bellissimi . La strada si snoda costeggiando i "murazzi" che proteggono l'isola dalle mareggiate e i panorami lagunari affascinanti . Indimenticabile la vista sull'ottagono di ca' Roman , isola fortificata usata piu' volte come postazione difensiva fino alla seconda guerra mondiale . Da Santa Maria del Mare un altro traghetto , piu' grande con un imbarco "normale" visto che trasporta anche l'autobus che collega le due isole, raggiungiamo l'isola del Lido di Venezia . Sbarcati a Alberoni la prima cosa che facciamo è andare in spiaggia e con le moto cercare di percorrere tutta l'isola restando sempre sulla sabbia . Tanto c'è nessuno solo sabbia, rifiuti portati dal mare, gabbiani, sole , vento e piccole onde che ricamano la sabbia . I parchi naturali e le zone di rispetto sono ancora da costituire e ci sentiamo liberi di scorrazzare con le nostre piccole e silenziose moto da trial . Raggiungiamo una zona di alte dune (ora oasi naturale) tappezzate di erbe secche . L'erba è alta circa un metro e tracce di un sentiero salgono e scendono tra le varie dune . Niente di piu' invitante per due trialisti . Cominciamo il saliscendi alla terza duna salta fuori dalle alte erbe secche un un uomo nudo . "Mona , coioni!" ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!!




✌BRACCIO IN FUORI.... SEMPRE!!!!!!
- Gianluigi
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
ziomauri ha scritto: ↑15/11/2020, 9:20Bene , Vecchione , adesso ne racconto una io .
Con un mio amico di sempre , ferrarese come me , avevamo la consuetudine di fare l'ultima uscita di ogni anno il 31 dicembre . Circa 30 anni fa , entrambi con una piccola Fantic 125 trial , decidiamo di esplorare le isole della laguna veneta partendo da Chioggia . La mattina presto del 31 dicembre carico la moto sul mio camperino e da Verona vado a Ferrara , carico anche la sua moto e andiamo a Chioggia . Scaricate le moto ci presentiamo all'imbarco del traghetto Chioggia - Pellestrina . Azz... una passerella larga 40 cm e lunga 3 metri unisce il traghetto al molo . Chiedo al "capitano" se imbarca anche le moto e mi dice "Imbarco tutto quello che riesce a venire a bordo " . Con un sapiente gioco di equilibri e anche un poco di brivido imbarchiamo le moto e dopo circa 20 minuti le sbarchiamo sull'isola di Pellestrina . L'isola è lunga e stretta . Da Ca' Roman a Santa Maria del Mare sono solo 12 km ma sono bellissimi . La strada si snoda costeggiando i "murazzi" che proteggono l'isola dalle mareggiate e i panorami lagunari affascinanti . Indimenticabile la vista sull'ottagono di ca' Roman , isola fortificata usata piu' volte come postazione difensiva fino alla seconda guerra mondiale . Da Santa Maria del Mare un altro traghetto , piu' grande con un imbarco "normale" visto che trasporta anche l'autobus che collega le due isole, raggiungiamo l'isola del Lido di Venezia . Sbarcati a Alberoni la prima cosa che facciamo è andare in spiaggia e con le moto cercare di percorrere tutta l'isola restando sempre sulla sabbia . Tanto c'è nessuno solo sabbia, rifiuti portati dal mare, gabbiani, sole , vento e piccole onde che ricamano la sabbia . I parchi naturali e le zone di rispetto sono ancora da costituire e ci sentiamo liberi di scorrazzare con le nostre piccole e silenziose moto da trial . Raggiungiamo una zona di alte dune (ora oasi naturale) tappezzate di erbe secche . L'erba è alta circa un metro e tracce di un sentiero salgono e scendono tra le varie dune . Niente di piu' invitante per due trialisti . Cominciamo il saliscendi alla terza duna salta fuori dalle alte erbe secche un un uomo nudo . "Mona , coioni!" ci urla. Restiamo allibiti , chi avrebbe mai immaginato che il 31 dicembre un nudista se ne stava sdraiato in una "nicchia" tra le erbe secche !!!






Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto.
Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
Lo so che non c'entra, ma lo scrivo lo stesso:
-quando mi sono rotto la mano sx non ho sentito assolutamente male, solo un colpo e basta; anche
quando in sala operatoria mi hanno trapanato la mano per infilare due ferri paralleli al palmo per stabilizzare la rottura non ho sentito assolutamente niente e peraltro neanche durante la convalescenza, con l'avambraccio al collo, ho sentito male alcuno, per cui ho potuto continuare per quanto possibile a fare le mie faccende, tra cui spostarmi in auto in zona e per piccole commissioni (lo so che non si può fare, lo so, ma ero giovane e scapestrato, allora.......) Bene, poichè a quel tempo fumavo molto, neppure a quello ho rinunciato, così è andata che mentre guidavo e fumavo, mentre mi toglievo il mozzicone dalle labbra il mozzicone mi è caduto...dove? nello spazio tra il palmo e la fasciatura!, poichè per comodità avevo l'avambraccio infilato nella fascia che tenevo sempre al collo.
Posso garantire che qui ho sentito tutto il male possibile...e non potevo cercare di toglierlo senza fermarmi e non potevo fermarmi perchè erano tutte curve ed ho dovuto aspettare un tratto di rettilineo...insomma, ho portato la cicatrice per anni ed anni.
E' così che si perde la fiducia nei film di avventura, dove l'eroe resiste sprezzante a tutte le torture....
-quando mi sono rotto la mano sx non ho sentito assolutamente male, solo un colpo e basta; anche
quando in sala operatoria mi hanno trapanato la mano per infilare due ferri paralleli al palmo per stabilizzare la rottura non ho sentito assolutamente niente e peraltro neanche durante la convalescenza, con l'avambraccio al collo, ho sentito male alcuno, per cui ho potuto continuare per quanto possibile a fare le mie faccende, tra cui spostarmi in auto in zona e per piccole commissioni (lo so che non si può fare, lo so, ma ero giovane e scapestrato, allora.......) Bene, poichè a quel tempo fumavo molto, neppure a quello ho rinunciato, così è andata che mentre guidavo e fumavo, mentre mi toglievo il mozzicone dalle labbra il mozzicone mi è caduto...dove? nello spazio tra il palmo e la fasciatura!, poichè per comodità avevo l'avambraccio infilato nella fascia che tenevo sempre al collo.
Posso garantire che qui ho sentito tutto il male possibile...e non potevo cercare di toglierlo senza fermarmi e non potevo fermarmi perchè erano tutte curve ed ho dovuto aspettare un tratto di rettilineo...insomma, ho portato la cicatrice per anni ed anni.
E' così che si perde la fiducia nei film di avventura, dove l'eroe resiste sprezzante a tutte le torture....
- homer
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE






la vera libertà è nel vivere se stessi..senza vergogna..mostrando difetti..pregi..e soprattutto carattere!!
B.L.
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- homer
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Re: AVVENTURE E DISAVVENTURE SU 2 RUOTE
A proposito di nudisti mi mi torna in mente un primo maggio di qualche quarantina d'anni fa.
Ero giovane e come tutti di quell'età in un giorno di festa, con la moto (suzuki GS400) e la fidanzata come compagna di avventure si vagabondava verso i Colli Euganei in una splendida giornata di maggio,
senza una meta precisa, ma con un preciso intento. Direte voi quale intento? beh ve lo lascio immaginare. Strada facendo, tutto concentrato sulla scelta di quale luogo in quel momento mi pareva più consono al mio caso ... non mi accorgo della coda che si era formata davanti a me ma soprattutto della 500 che si fermo all'improvviso senza lasciarmi scampo. Inchiodai d'impulso e la ruota anteriore se ne andò per i fatti suoi facendomi atterrare nelle posteriora della mitica 500. Nulla di grave per fortuna,
sia per me ma soprattutto per chi trasportavo, ce la cavammo con qualche escoriazione e jeans rotti che se fosse oggi sarebbero anche di moda.
Morale della favola... quando si va in moto si va in moto e non si pensa alla patata o ad altro, per me è stata una lezione di vita che forse mi ha portato alla soglia dei sessant'anni ancora tutto intero
Ero giovane e come tutti di quell'età in un giorno di festa, con la moto (suzuki GS400) e la fidanzata come compagna di avventure si vagabondava verso i Colli Euganei in una splendida giornata di maggio,
senza una meta precisa, ma con un preciso intento. Direte voi quale intento? beh ve lo lascio immaginare. Strada facendo, tutto concentrato sulla scelta di quale luogo in quel momento mi pareva più consono al mio caso ... non mi accorgo della coda che si era formata davanti a me ma soprattutto della 500 che si fermo all'improvviso senza lasciarmi scampo. Inchiodai d'impulso e la ruota anteriore se ne andò per i fatti suoi facendomi atterrare nelle posteriora della mitica 500. Nulla di grave per fortuna,
sia per me ma soprattutto per chi trasportavo, ce la cavammo con qualche escoriazione e jeans rotti che se fosse oggi sarebbero anche di moda.
Morale della favola... quando si va in moto si va in moto e non si pensa alla patata o ad altro, per me è stata una lezione di vita che forse mi ha portato alla soglia dei sessant'anni ancora tutto intero

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