Raduno yamahabulldog.com -Modica
- Adriano
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Marco ci informa che abbiamo il tempo giusto per scaricare le moto e che poi ci aspetterà subito al parcheggio, nel frattempo arrivano anche Giorgio e Walter. Sono due ragazzi che hanno già avuto modo di partecipare ai nostri raduni gli anni scorsi, essendosi divertiti fuori da ogni loro immaginazione. Giorgio guida una Yamaha FJR 1300 e Waterl una Moto Guzzi V11 Sport e da questo momento, per tutto il raduno, saranno i nostri angeli custodi.
Il loro piano, che sconvolge il nostro, è di andare a cena in una birreria in centro a Modica (Modica bassa ???) e siamo già in abbondante ritardo.
L’idea di prendere la moto per andare a cena l’avevamo abbandonata diversi raduni prima… sappiamo bene come vanno a finire i dopo cena… ma ancora frastornati seguiamo le istruzioni.
Ed allora via ! Per le strade notturne di Modica, raggiungiamo O’Streat : birreria e street food in puro stile modicano !
Ricordo due pinte di una birre in stile dunkel, ricordo tanti vassoi di salumi e formaggi locali, di panella farcite, arancini, panini, e chi più ne ha ne metta… ricordo il titolare gentilissimo, a spiegarci le varie birre e come venivano prodotte, ricodo la sua graziosa collaboratrice (fidanzata ? Moglie ? Non ricodo…) impressionata del nostro viaggio, della composizione del nostro gruppo e della sua tradizione.
Il loro piano, che sconvolge il nostro, è di andare a cena in una birreria in centro a Modica (Modica bassa ???) e siamo già in abbondante ritardo.
L’idea di prendere la moto per andare a cena l’avevamo abbandonata diversi raduni prima… sappiamo bene come vanno a finire i dopo cena… ma ancora frastornati seguiamo le istruzioni.
Ed allora via ! Per le strade notturne di Modica, raggiungiamo O’Streat : birreria e street food in puro stile modicano !
Ricordo due pinte di una birre in stile dunkel, ricordo tanti vassoi di salumi e formaggi locali, di panella farcite, arancini, panini, e chi più ne ha ne metta… ricordo il titolare gentilissimo, a spiegarci le varie birre e come venivano prodotte, ricodo la sua graziosa collaboratrice (fidanzata ? Moglie ? Non ricodo…) impressionata del nostro viaggio, della composizione del nostro gruppo e della sua tradizione.
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"Life is a journey not a destination" - Cit. Aerosmith
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Quando la serata sembrava finalmente instradata a volgere al termine, per finalmente andare a dare ristoro alle natiche ed ai polsi già provati… arriva l’idea “Maaaa… ci sarebbe una birreria… un locale per bikers… qui vicino… che fa musica dal vivo…” 
Ok… casco allacciato e via nuovamente per le strade di modica !
Ci infiliamo in una zona industriale ed arriviamo al Rock (un nome, un programma)
https://www.rockmodica.it/
Parcheggiamo le Bull tra le moto già posteggiate di fronte al locale, entriamo… ci guardano uno un po’ tutti… ora, qui, queli che “parlano strano” siamo noi !
C’è un gruppo formidabile che si esibisce su un palco realizzato con bancali e fusti di birra vuoti, l’impatto è notevole !!!
Dentro al locale Marco ci presenta alla proprietaria ed ai bikers presenti, giro di pinte ovviamente prodotte in loco e poi fuori a goderci lo spettacolo !
E che pettacolo ! Rock suonato con passione !
Alla fine dello spettacolo Walter ci presenta il bassita, suo amico ed anch’esso biker (tra l’altro appena tornato da un giro sulle Dolomiti), che abbiamo ammirato fin da subito per la sua maglietta.
Entusiasta anche lui per avergli raccontato, velocemente, la sotria del nostro gruppo e meravigliato della nostra provenienza.
https://www.youtube.com/watch?v=d3al2QqaH6Q
Ok… casco allacciato e via nuovamente per le strade di modica !
Ci infiliamo in una zona industriale ed arriviamo al Rock (un nome, un programma)
https://www.rockmodica.it/
Parcheggiamo le Bull tra le moto già posteggiate di fronte al locale, entriamo… ci guardano uno un po’ tutti… ora, qui, queli che “parlano strano” siamo noi !
C’è un gruppo formidabile che si esibisce su un palco realizzato con bancali e fusti di birra vuoti, l’impatto è notevole !!!
Dentro al locale Marco ci presenta alla proprietaria ed ai bikers presenti, giro di pinte ovviamente prodotte in loco e poi fuori a goderci lo spettacolo !
E che pettacolo ! Rock suonato con passione !
Alla fine dello spettacolo Walter ci presenta il bassita, suo amico ed anch’esso biker (tra l’altro appena tornato da un giro sulle Dolomiti), che abbiamo ammirato fin da subito per la sua maglietta.
Entusiasta anche lui per avergli raccontato, velocemente, la sotria del nostro gruppo e meravigliato della nostra provenienza.
https://www.youtube.com/watch?v=d3al2QqaH6Q
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Ultima modifica di Adriano il 24/10/2024, 15:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
La mattina successiva, di quel venerdì che in un normale raduno sarebbe stato il giorno dell’arrivo, ci aspetta un’avventura impegnativa ma che da sola giustifica il viaggio !
La sveglia non è stata apprezzatissima… ma l’adrenalina riprende possesso dei nostri corpi e dopo una buona colazione schieriamo velocemente le moto ed andiamo ad imboccare l’autostrada per risalire la costa est. Dalle parti di Lentini abbiamo fatto sosta in una stazione di servizio.
La sveglia non è stata apprezzatissima… ma l’adrenalina riprende possesso dei nostri corpi e dopo una buona colazione schieriamo velocemente le moto ed andiamo ad imboccare l’autostrada per risalire la costa est. Dalle parti di Lentini abbiamo fatto sosta in una stazione di servizio.
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Rimessi in strada, passiamo ad ovest di Catania e la nostra destinazione si palesa in tutta la sua magnificenza ! Con tanto di sbuffo dal cratere in cima… sua maestà l’ Etna !!!
Quando si è iniziato a parlare di raduno in Sicilia, ancora a Rodi Garganico, io già mi figuravo che se anche non fosse stato previsto da Marvil, io avrei dovuto trovare il modo per portare le ruote della Bull in cima all’ Etna !!! Si… in cima… fino a Rifugio Sapienza, il punto più in alto dove si può arrivare motorizzati… nei miei più bei sogni mi immaginavo di esermi portato dietro anche l’abbigliamento da montagna e di salire davvero fino in cima.
Beh… intanto la meta era visibile e noi la stavamo puntando con decisione !
Passato Nicolosi inizia la salita. Sale l’adrenalina… ci siamo davvero !!!
Cavolo… la mente va a quel capanno in cui ho trovato la Bull 14 anni fa, prossima alla rottamazione… e dopo 100.000 km percorsi insieme su e giù per l’Italia, ed un po’ in la del confine a nord, ora stiamo scalando insieme il vulcano più alto d’Europa !!!
Mi viene la pelle d’oca anche adesso che scrivo… a pensarci !
E fino ad un paio d’anni fa avrei pensato di essere pazzo se mi fosse passato per la testa un’avventura del genere…
La strada è più pulita di quanto mi aspettassi (solo ad inizio estate era praticamente impossibile da salire in moto, per via della cenere vulcanica caduta), ma non è bastato per non farmi ca*are addoso su due curve dove (complice l’alternarsi di ombra e sole) ho beccato con l’anteriore della sabbia lavica e la Bull ha smusato.
La salita, ad ogni modo, è uno spettacolo ! Arrampicarsi tra i tornanti essendo circondati da distese laviche fa una certa impressione, soprattutto alla vista degli scheletri di alcune abitazioni divorate da colate passate.
Arrivati ai Crateri Silvestri troviamo una bolgia di turisti. Facciamo fatica a trovare dove posteggiare le Bull. Troviamo posto vicino al Rifugio Sapienza.
Qui su troviamo il gruppo composto dal Presidente Fernando con la first lady Valeria da Roma, Remo con il nipote Ivan da Termoli, Tizio da Cattolica, Gianluca da Cesenatico, Giuliano dal Mugello, e poi Ferdinando, Adriano ed Angelo da Luino, che hanno traghettato a Messina, accompagnati da Fabio (appassionato ed appassionante divulgatore delle bellezze della sua terra) e Stefano, amici bikers di Marco.
E qui esplode il vero raduno… questi sono gli amici che bramiamo di vedere, una volta all’anno come se fosse una favola di uni di quei scrittori famosi a cui questa terra generosa ha dato i natali.
Abbracci fortissimi, sorrisi e risate che non vedevamo da un anno e che mancavano tanto. Foto, al panorama si… ma soprattutto del gruppo ! Riusciamo a bloccare il traffico, sostenuto, per arrampicarci sulle rocce laviche e facciamo commuovere una ragazza di passaggio che si offre “Volete che vi faccia io la foto ?”, probabilmente incuriosita dalla diversità di accenti che proveniva da questo gruppo caciaroso… forse complice anche e soprattutto quella sfilza di “ghes*oro”, “mimorti”, “ara che beo” che da queste parti è piuttosto esotico sentire
Quando si è iniziato a parlare di raduno in Sicilia, ancora a Rodi Garganico, io già mi figuravo che se anche non fosse stato previsto da Marvil, io avrei dovuto trovare il modo per portare le ruote della Bull in cima all’ Etna !!! Si… in cima… fino a Rifugio Sapienza, il punto più in alto dove si può arrivare motorizzati… nei miei più bei sogni mi immaginavo di esermi portato dietro anche l’abbigliamento da montagna e di salire davvero fino in cima.
Beh… intanto la meta era visibile e noi la stavamo puntando con decisione !
Passato Nicolosi inizia la salita. Sale l’adrenalina… ci siamo davvero !!!
Cavolo… la mente va a quel capanno in cui ho trovato la Bull 14 anni fa, prossima alla rottamazione… e dopo 100.000 km percorsi insieme su e giù per l’Italia, ed un po’ in la del confine a nord, ora stiamo scalando insieme il vulcano più alto d’Europa !!!
Mi viene la pelle d’oca anche adesso che scrivo… a pensarci !
E fino ad un paio d’anni fa avrei pensato di essere pazzo se mi fosse passato per la testa un’avventura del genere…
La strada è più pulita di quanto mi aspettassi (solo ad inizio estate era praticamente impossibile da salire in moto, per via della cenere vulcanica caduta), ma non è bastato per non farmi ca*are addoso su due curve dove (complice l’alternarsi di ombra e sole) ho beccato con l’anteriore della sabbia lavica e la Bull ha smusato.
La salita, ad ogni modo, è uno spettacolo ! Arrampicarsi tra i tornanti essendo circondati da distese laviche fa una certa impressione, soprattutto alla vista degli scheletri di alcune abitazioni divorate da colate passate.
Arrivati ai Crateri Silvestri troviamo una bolgia di turisti. Facciamo fatica a trovare dove posteggiare le Bull. Troviamo posto vicino al Rifugio Sapienza.
Qui su troviamo il gruppo composto dal Presidente Fernando con la first lady Valeria da Roma, Remo con il nipote Ivan da Termoli, Tizio da Cattolica, Gianluca da Cesenatico, Giuliano dal Mugello, e poi Ferdinando, Adriano ed Angelo da Luino, che hanno traghettato a Messina, accompagnati da Fabio (appassionato ed appassionante divulgatore delle bellezze della sua terra) e Stefano, amici bikers di Marco.
E qui esplode il vero raduno… questi sono gli amici che bramiamo di vedere, una volta all’anno come se fosse una favola di uni di quei scrittori famosi a cui questa terra generosa ha dato i natali.
Abbracci fortissimi, sorrisi e risate che non vedevamo da un anno e che mancavano tanto. Foto, al panorama si… ma soprattutto del gruppo ! Riusciamo a bloccare il traffico, sostenuto, per arrampicarci sulle rocce laviche e facciamo commuovere una ragazza di passaggio che si offre “Volete che vi faccia io la foto ?”, probabilmente incuriosita dalla diversità di accenti che proveniva da questo gruppo caciaroso… forse complice anche e soprattutto quella sfilza di “ghes*oro”, “mimorti”, “ara che beo” che da queste parti è piuttosto esotico sentire

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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Ci spostiamo un po oltre il Rifugio Sapienza per fare pausa pranzo al Corsaro Etna Hotel, mi rendo conto solo ora che non ho scattao una singola foto al ristorante…
Mi perdonerete, spero… e spero che i più di voi abbiano provveduto a scattare qualche foto del momento.
A tavola, manco a dirlo, mi sono trovato seduto a fianco al mio riempitore di bivchiere ufficiale (Ivan da Termoli) !!!
Mi perdonerete, spero… e spero che i più di voi abbiano provveduto a scattare qualche foto del momento.
A tavola, manco a dirlo, mi sono trovato seduto a fianco al mio riempitore di bivchiere ufficiale (Ivan da Termoli) !!!
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Questa è stata l’unica foto che ho scattato… poi evidentemente l’oblio alcolico, più che la totale rilassatezza raggiunta finalmente dopo un anno passato ad organizzare ed a bramare questo momento, ha contribuito a farmi dimenticare il telefono in tasca…
Il pranzo è a buffet… e questo è un problema, strafogarsi è un obbligo sottinteso a cui tutta l’italica popolazione non se la sente di contravvenire !!!!!
A fine pranzo il titolare ci ha invitato a raggiungerlo al bar/bazar del locale per offrirci un assaggio di liquori del posto… io non mi faccio scappare l’occasione di provare il Fuoco dell’Etna !!!
Difficilmente un nome è stato mai più azzeccato per un liquore…
Ne ho preso subito una bottiglietta per scaldare le fredde serate invernali venete.
Dopo pranzo riusciamo a bloccare il parcheggio del ristorante per schierare le moto e scattare la foto di gruppo.
Il pranzo è a buffet… e questo è un problema, strafogarsi è un obbligo sottinteso a cui tutta l’italica popolazione non se la sente di contravvenire !!!!!
A fine pranzo il titolare ci ha invitato a raggiungerlo al bar/bazar del locale per offrirci un assaggio di liquori del posto… io non mi faccio scappare l’occasione di provare il Fuoco dell’Etna !!!
Difficilmente un nome è stato mai più azzeccato per un liquore…
Ne ho preso subito una bottiglietta per scaldare le fredde serate invernali venete.
Dopo pranzo riusciamo a bloccare il parcheggio del ristorante per schierare le moto e scattare la foto di gruppo.
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Una volta messi in marcia, Fabio si mette in testa al gruppo e ci fa discendere dal vulcano e ci fa fare tappa in località Serra La Nave, per farci ammirare una delle 30 opere monumentali dell’artista polacco Igor Mitoraj che fa parte di una mostra temporanea intitolata “Mitoraj. Lo Sguardo, Humanitas, Physis”.
L’opera che possiamo ammirare, ai piedi dell’Etna, si chiama “Teseo Screpolato”.
L’opera che possiamo ammirare, ai piedi dell’Etna, si chiama “Teseo Screpolato”.
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Qui salutiamo Fabio, che prende la strada diretta a casa, e riprendiamo la strada, con destinazione Bronte !
Ma ve lo immaginate ???
Non esiste italiano che conosca questo paese, non serve che vi nomini l’anacardiaceo che prende il suo nome.
Tappa alla Caffetteria Luca per assaggiare il gelato più ambito al mondo…
Ma ve lo immaginate ???
Non esiste italiano che conosca questo paese, non serve che vi nomini l’anacardiaceo che prende il suo nome.
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Il rientro a Modica avviene all’imbrunire, andiamo ad imboccare l’autostrada.
Non è un’abitudine che piace al gruppo, ma qui le distanze sono talmente grandi che non abbiamo alternative.
Dopo una buona dose di km lanciati, prima che inizi il tramonto, Marvco ci fa fare sosta in una staione di servizio. La stanchezza iniziava a farsi sentire ed il caldo che ancora bruciava la pelle, è stata una delle soste più bramate che ricordi…
Non è un’abitudine che piace al gruppo, ma qui le distanze sono talmente grandi che non abbiamo alternative.
Dopo una buona dose di km lanciati, prima che inizi il tramonto, Marvco ci fa fare sosta in una staione di servizio. La stanchezza iniziava a farsi sentire ed il caldo che ancora bruciava la pelle, è stata una delle soste più bramate che ricordi…
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Re: Raduno yamahabulldog.com -Modica
Alla ripartenza capita che tutto il gruppo parte, senza rendersi conto che Remo ha problemi a far partire la sua Bull. Se ne accorgono Michele e Nino, la nostra scopa, e rimangono per dare assistenza.
La Bull non ne vuole sapere di partire… e nel frattempo il gruppo procede veloce, per avanzare più possibile prima che cali il buio.
Io sono in coda al gruppo.
Ad un certo punto Michele mi chiama (ho il telefono sul portatelefono, per cui lo vedo ma non posso rispondere nell’immedato).
Porca miseria… penso… se Michele mi chiama, sapendo perfettamente che io non ho l’interfono (non l’ho mai avuto e fino a quel giorno ho sempre pensato, convintamente, di non volerlo !) e che quindi sa che per rispondergli sono obbligato a fermarmi, perdendo contatto con il gruppo, quindi significa che ha un grave probema !!!
Sapevo che la sua Bull, da quando siamo partiti da casa, faticava ad andare in moto per cui ho immaginato che mentre tutti partivano lui si fosse trovato con la moto in panne (in quel momento non sapevo che il problema fosse alla Bull di Remo) e si fosse ritrovato da solo.
Rimango per qualche secondo a bestemmiare perchè mi rendo conto che se perdo il gruppo (con il buio ormai sceso) rischio di mettermi nei guai… è il tempo necessario perché Michele metta giù…
Ma cosa faccio ?!? Se il mio amico mi chiama in quel momento significa che ha bisogno di aiuto, e sa che io quando un amico nei guai chiama… mollo tutto e corro !!!
Pochi istanti dopo vedo una stazione di servizio… freccia… esco e mi fermo…
Tolgo il casco, i guanti, prendo il telefono a chiamo Michele.
Mi risponde… è per strada… sento il fruscio dell’aria (Michele è l’unico del gruppo ad avere l’interfono) ma lo sento comunque perfettamente. Mi informa di non preoccuparci se non li vediamo in coda al gruppo e mi spiega del problema alla moto di Remo, per fortuna risolto.
Ed io lancio una gran bestemmia… gli dico che per rispondergli ho dovuto fermarmi e perdere il gruppo, che ora non so dove andare… non conosco la strada…
Michele fatica a sentirmi, sente molti disturbi e mette giù.
Dopo un momento passato a bestemmiare... mi tranquillizzo...
Nessun problema !
Avvio Maps, metto come destinazione l’hotel Modica e riparto, fiducioso di percorrere la stessa strada che sta facendo il gruppo.
Mai pensiero fu così sbagliato… scoprirò da li a poco…
Ripresa l’autostrada, inizialmente procedo sui 110-120 all’ora.
Il faro della Bull non illumina un ca**o ed ad un certo punto mi trovo da solo, nessun’altro veicolo intorno aiuta ad illuminare la strada.
Ad un certo punto la Bull decolla… un salto, uno stacco nettissimo dell’asfalto solca da lato a lato la strada… mentre la Bull è in aria mi stacco dalla sella e quando atterro mi schianto con i cog**oni sul serbatoio…
Cristo che male !!!
Sento le tonsille pulsare… penso di dovermi fermare… ma con quel buio rischio di mettermi in una situazione ancora più pericolosa.
Guardo ad entrambi gli specchietti e per fortuna ientro non ho nessuno.
Penso a Fernando al ritorno da Genova… e continuo. Rallento, mi porto sugli 80-90 all’ora e tengo d’occhio lo specchietto sinistro per vedere se dietro sopraggiunge qualcuno. Procedere così piano può essere pericoloso, anche il faro posteriore della Bull non è un astro ed un’auto che arriva anche solo a 130 all’ora da dietro ti può vedere solo quando ti carica sul cofano…
Procedo per un po’ così.
Ad un certo punto il navigatore indica di prendere la prossima uscita.
Penso che tutto sommato al ritorno l’autostrada è sembrata più corta da percorrere, forse perchè la mattina c’erano 35 gradi ed ora almeno 15-20 in meno.
Prendo l’uscita indicata dal navigatore e solo alla fine della corsia di decelerazione, quando la strada curva a destra, vedo il cartello con scritto “Noto”.
Cooosa ???
Sono ancora a Noto ???
Ussignur… ed adesso ???
Mi fermo fouri dall’autostrada… consulto il navigatore e vedo che mi fa procedere per strade normali.
Effettivamente, rispetto all’autostrada, arrivare a Modica per di qua sembra un percorso molto più diretto.
Che faccio ? Mi fido di Maps oppure rientro in autostrada e vediamo da li dove mi fa uscire più avanti ???
Mi fido di Maps… penso che sia più saggio, in quel momento.
Da qui intraprendo il viaggio più pauroso che abbia mai fatto in moto…
Non ho mai avuto rempore a viaggiare con il temporale, con la tempesta, con la neve… a pieno carico ed anche in due… ma viaggiare al buio per me è qualcosa di mentalmente destabilizzante.
In quel momento non penso a questo, penso che sicuramente una strada che porta ad una città come Modica sarà sicuramente ben tenuta e soprattutto ben illuminata. O per lo meno… sufficientemente illuminata.
Quello che trovo è una lingua di asfalto che oltre due metri dalla ruota anteriore della Bull (la distanza illuminata a lume di candela da quel faro, grande per niente…) si tuffa nelle tenebre.
Procedo a 40… 50 all’ora quando riesco a vedere all’orizzonte.
Per fortuna incontro un asfalto ben tenuto, ma attraversando zone prettamente rurali riesco ad intravedere sempre e solo all’ultimo le impronte di terra lasciate dai mezzi agricoli che si sono immesi in strada. La cosa che fa saltare i nervi è che le trovi sempre in curva…
Ricordo che da quando ho lasciato l’autostrada il navigatore dava qualcosa come un’ora e mezza di tragitto mancante.
Procedo… procedo… procedo… e quella tempistica sembra non calare mai.
Ogni tanto trovo qualche masseria illuminata nei campi a lato, oppure una stazione di servizio… quelle luci mi permettono di vedere più lontano e di tirare un po’, ma poi ripiombo nel buio.
Attaverso qualche paese, si, e tiro un po’ il fiato, ma il traffico sempre intenso nei centri non mi aiuta a rilassarmi.
La strada sale e si attorciglia su un evidente promontorio, penso al perchè Marvil ci ha fatto fare l’autostrda… quando il tratto che sto percorrendo sarebbe evidentemente un parco giochi da girarci in moto, di giorno…
Scavallata la collina inizio a vedere le luci della costa.
Il navigatore segna un po’ meno di un’ora… ed a me scappa da pis**are… ma preferisco non fare sosta, in mezzo al nulla.
Stringo la prostata e continuo !
Ad un certo punto Marvco mi chiama, ma sono nel buio più totale, perso in una campagna che mi sembra tutta uguale, non ho riferimenti se non la traccia blu di Maps e penso che se mi fermo non saprei nemmeno dirgli dove sono.
Se non gli rispondo, penso, di sicuro lo farò preoccupare… ma in quel momento mi ricordo che prima che Michele mettesse giù la telefonata gli avevo detto che avrei messo il navigatore per arrivare in Hotel. Quindi sono convinto che Michele gli avrà riferito questo appena arrivato, ignorando che Michele non aveva sentito un ca**o dall’auricolare…
Ma tant’è… non mi fermo e procedo. Tanto il navigatore dice che manca qualche decina di minuti all’arrivo.
Quando vedo il cartello di Modica ho avuto un flash… ho rivisto la stessa situazione che ho vissuto quella volta che, insieme a Giovanni, ho intrapreso il viaggio per andare a partecipare al raduno del 2014 a Luino. Quando ho visto il cartello “Luino” dopo 7 ore di diluvio universale…
E come quella volta mi sono messo in piedi sulle pedane, saltando esultando ed urlando !!!
Ho anche riso, proprio per il ripetersi di quella sensazione vissuta 10 anni prima.
Entrato nel parcheggio dell’hotel trovo Marvco che sta uscendo… nell’intento di venirmi incontro da qualche parte, non ben precisata… e davanti alla fontana dell’hotel trovo gli altri ad aspettarmi.
Nino è mortificato, per avermi perso. Mi è dispiaciuto moltissimo per lui, per quello che stava provando.
Fernando (che in quanto PResidente conosce i suoi polli)sapeva che io avevo il navigatore ed aveva cercato di tranquillizzare Marvco sul fatto che di sicuro stavo rientrando per una strada diversa, ma lui voleva fare comunque qualcosa…
Michele mi dice che non capiva cosa gli dicevo prima al telefono… e mi rendo conto solo in quel momento che lui era convinto che io avessi sempre avuto l’interfono per cui non riusciva ad immaginare cosa fosse successo.
Io ero esausto… ero arrivato 15-20 minuti dopo del gruppo, ma avendo percorso quasi la metà dei chilometri.
Il calo di tensione, brusco, mi fa girare un po’ la testa.
Vado a parcheggiare la moto, doccia… 10 minuti di pisolo e poi giù al ristorante !
Di fatto… questa è la serata dell’inizio ufficiale del raduno… e ci sono un po’ di cose da gestire.
La Bull non ne vuole sapere di partire… e nel frattempo il gruppo procede veloce, per avanzare più possibile prima che cali il buio.
Io sono in coda al gruppo.
Ad un certo punto Michele mi chiama (ho il telefono sul portatelefono, per cui lo vedo ma non posso rispondere nell’immedato).
Porca miseria… penso… se Michele mi chiama, sapendo perfettamente che io non ho l’interfono (non l’ho mai avuto e fino a quel giorno ho sempre pensato, convintamente, di non volerlo !) e che quindi sa che per rispondergli sono obbligato a fermarmi, perdendo contatto con il gruppo, quindi significa che ha un grave probema !!!
Sapevo che la sua Bull, da quando siamo partiti da casa, faticava ad andare in moto per cui ho immaginato che mentre tutti partivano lui si fosse trovato con la moto in panne (in quel momento non sapevo che il problema fosse alla Bull di Remo) e si fosse ritrovato da solo.
Rimango per qualche secondo a bestemmiare perchè mi rendo conto che se perdo il gruppo (con il buio ormai sceso) rischio di mettermi nei guai… è il tempo necessario perché Michele metta giù…
Ma cosa faccio ?!? Se il mio amico mi chiama in quel momento significa che ha bisogno di aiuto, e sa che io quando un amico nei guai chiama… mollo tutto e corro !!!
Pochi istanti dopo vedo una stazione di servizio… freccia… esco e mi fermo…
Tolgo il casco, i guanti, prendo il telefono a chiamo Michele.
Mi risponde… è per strada… sento il fruscio dell’aria (Michele è l’unico del gruppo ad avere l’interfono) ma lo sento comunque perfettamente. Mi informa di non preoccuparci se non li vediamo in coda al gruppo e mi spiega del problema alla moto di Remo, per fortuna risolto.
Ed io lancio una gran bestemmia… gli dico che per rispondergli ho dovuto fermarmi e perdere il gruppo, che ora non so dove andare… non conosco la strada…
Michele fatica a sentirmi, sente molti disturbi e mette giù.
Dopo un momento passato a bestemmiare... mi tranquillizzo...
Nessun problema !
Avvio Maps, metto come destinazione l’hotel Modica e riparto, fiducioso di percorrere la stessa strada che sta facendo il gruppo.
Mai pensiero fu così sbagliato… scoprirò da li a poco…
Ripresa l’autostrada, inizialmente procedo sui 110-120 all’ora.
Il faro della Bull non illumina un ca**o ed ad un certo punto mi trovo da solo, nessun’altro veicolo intorno aiuta ad illuminare la strada.
Ad un certo punto la Bull decolla… un salto, uno stacco nettissimo dell’asfalto solca da lato a lato la strada… mentre la Bull è in aria mi stacco dalla sella e quando atterro mi schianto con i cog**oni sul serbatoio…
Cristo che male !!!
Sento le tonsille pulsare… penso di dovermi fermare… ma con quel buio rischio di mettermi in una situazione ancora più pericolosa.
Guardo ad entrambi gli specchietti e per fortuna ientro non ho nessuno.
Penso a Fernando al ritorno da Genova… e continuo. Rallento, mi porto sugli 80-90 all’ora e tengo d’occhio lo specchietto sinistro per vedere se dietro sopraggiunge qualcuno. Procedere così piano può essere pericoloso, anche il faro posteriore della Bull non è un astro ed un’auto che arriva anche solo a 130 all’ora da dietro ti può vedere solo quando ti carica sul cofano…
Procedo per un po’ così.
Ad un certo punto il navigatore indica di prendere la prossima uscita.
Penso che tutto sommato al ritorno l’autostrada è sembrata più corta da percorrere, forse perchè la mattina c’erano 35 gradi ed ora almeno 15-20 in meno.
Prendo l’uscita indicata dal navigatore e solo alla fine della corsia di decelerazione, quando la strada curva a destra, vedo il cartello con scritto “Noto”.
Cooosa ???
Sono ancora a Noto ???
Ussignur… ed adesso ???
Mi fermo fouri dall’autostrada… consulto il navigatore e vedo che mi fa procedere per strade normali.
Effettivamente, rispetto all’autostrada, arrivare a Modica per di qua sembra un percorso molto più diretto.
Che faccio ? Mi fido di Maps oppure rientro in autostrada e vediamo da li dove mi fa uscire più avanti ???
Mi fido di Maps… penso che sia più saggio, in quel momento.
Da qui intraprendo il viaggio più pauroso che abbia mai fatto in moto…
Non ho mai avuto rempore a viaggiare con il temporale, con la tempesta, con la neve… a pieno carico ed anche in due… ma viaggiare al buio per me è qualcosa di mentalmente destabilizzante.
In quel momento non penso a questo, penso che sicuramente una strada che porta ad una città come Modica sarà sicuramente ben tenuta e soprattutto ben illuminata. O per lo meno… sufficientemente illuminata.
Quello che trovo è una lingua di asfalto che oltre due metri dalla ruota anteriore della Bull (la distanza illuminata a lume di candela da quel faro, grande per niente…) si tuffa nelle tenebre.
Procedo a 40… 50 all’ora quando riesco a vedere all’orizzonte.
Per fortuna incontro un asfalto ben tenuto, ma attraversando zone prettamente rurali riesco ad intravedere sempre e solo all’ultimo le impronte di terra lasciate dai mezzi agricoli che si sono immesi in strada. La cosa che fa saltare i nervi è che le trovi sempre in curva…
Ricordo che da quando ho lasciato l’autostrada il navigatore dava qualcosa come un’ora e mezza di tragitto mancante.
Procedo… procedo… procedo… e quella tempistica sembra non calare mai.
Ogni tanto trovo qualche masseria illuminata nei campi a lato, oppure una stazione di servizio… quelle luci mi permettono di vedere più lontano e di tirare un po’, ma poi ripiombo nel buio.
Attaverso qualche paese, si, e tiro un po’ il fiato, ma il traffico sempre intenso nei centri non mi aiuta a rilassarmi.
La strada sale e si attorciglia su un evidente promontorio, penso al perchè Marvil ci ha fatto fare l’autostrda… quando il tratto che sto percorrendo sarebbe evidentemente un parco giochi da girarci in moto, di giorno…
Scavallata la collina inizio a vedere le luci della costa.
Il navigatore segna un po’ meno di un’ora… ed a me scappa da pis**are… ma preferisco non fare sosta, in mezzo al nulla.
Stringo la prostata e continuo !
Ad un certo punto Marvco mi chiama, ma sono nel buio più totale, perso in una campagna che mi sembra tutta uguale, non ho riferimenti se non la traccia blu di Maps e penso che se mi fermo non saprei nemmeno dirgli dove sono.
Se non gli rispondo, penso, di sicuro lo farò preoccupare… ma in quel momento mi ricordo che prima che Michele mettesse giù la telefonata gli avevo detto che avrei messo il navigatore per arrivare in Hotel. Quindi sono convinto che Michele gli avrà riferito questo appena arrivato, ignorando che Michele non aveva sentito un ca**o dall’auricolare…
Ma tant’è… non mi fermo e procedo. Tanto il navigatore dice che manca qualche decina di minuti all’arrivo.
Quando vedo il cartello di Modica ho avuto un flash… ho rivisto la stessa situazione che ho vissuto quella volta che, insieme a Giovanni, ho intrapreso il viaggio per andare a partecipare al raduno del 2014 a Luino. Quando ho visto il cartello “Luino” dopo 7 ore di diluvio universale…
E come quella volta mi sono messo in piedi sulle pedane, saltando esultando ed urlando !!!
Ho anche riso, proprio per il ripetersi di quella sensazione vissuta 10 anni prima.
Entrato nel parcheggio dell’hotel trovo Marvco che sta uscendo… nell’intento di venirmi incontro da qualche parte, non ben precisata… e davanti alla fontana dell’hotel trovo gli altri ad aspettarmi.
Nino è mortificato, per avermi perso. Mi è dispiaciuto moltissimo per lui, per quello che stava provando.
Fernando (che in quanto PResidente conosce i suoi polli)sapeva che io avevo il navigatore ed aveva cercato di tranquillizzare Marvco sul fatto che di sicuro stavo rientrando per una strada diversa, ma lui voleva fare comunque qualcosa…
Michele mi dice che non capiva cosa gli dicevo prima al telefono… e mi rendo conto solo in quel momento che lui era convinto che io avessi sempre avuto l’interfono per cui non riusciva ad immaginare cosa fosse successo.
Io ero esausto… ero arrivato 15-20 minuti dopo del gruppo, ma avendo percorso quasi la metà dei chilometri.
Il calo di tensione, brusco, mi fa girare un po’ la testa.
Vado a parcheggiare la moto, doccia… 10 minuti di pisolo e poi giù al ristorante !
Di fatto… questa è la serata dell’inizio ufficiale del raduno… e ci sono un po’ di cose da gestire.
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